Spiato in tv
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Come eravamo e come siamo cambiati

In diretta concorrenza con l’attualità dei tg della sera, Rai 3 con Voxpopuli propone un’affascinante rilettura per immagini, tutte già viste sul piccolo schermo, di come dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso fino ai giorni nostri siano cambiati il costume e lo stile di vita della gente nel nostro Paese...

Parole chiave: Voxpopuli (1), Spiato in tv (184), Giuseppe Begnigni (48)

In diretta concorrenza con l’attualità dei tg della sera, Rai 3 con Voxpopuli propone un’affascinante rilettura per immagini, tutte già viste sul piccolo schermo, di come dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso fino ai giorni nostri siano cambiati il costume e lo stile di vita della gente nel nostro Paese. In ogni puntata di circa mezz’ora, si vede e si ascolta il popolo, la gente comune che, secondo il motto latino richiamato nel titolo, “è la voce di Dio”, ovverosia esprime al meglio con verità quanto sia giusto fare. Attraverso brevi spezzoni di vecchie trasmissioni televisive desunte con intelligente e appassionata ricerca nelle sconfinate teche Rai, sono proposti all’attenzione del pubblico molti temi (addirittura 150) che toccano la sensibilità comune e la vita delle famiglie. Dalle immagini in bianco e nero, attraverso stacchi di circa 20 anni, si arriva alla contemporaneità, senza che nessuna voce guida aiuti il telespettatore a contestualizzare quanto scorre davanti ai suoi occhi. Solo una piccola scritta a lato del teleschermo indica il nome del programma dal quale è desunto lo spezzone e l’anno di messa in onda. Questo meccanismo di selezione, già usato per costruire la storica trasmissione Blob, qui è rivisitato e tematizzato con rigore per singoli argomenti. Certamente il taglio editoriale è ben delineato, dovendo scegliere tra infinite possibilità. Gli autori, infatti, cercano che nell’intervista, ad esempio, le domande poste all’interlocutore siano, pur nello scorrere inesorabile del tempo, simili tra loro, in modo da rendere, attraverso le diversificate risposte, ancora più palese l’evolversi del modo di pensare del popolo. Al telespettatore non è chiesto null’altro che confrontarsi con quanto è detto, provocando in lui la riflessione se il cambiamento avvenuto sia stato un’evoluzione o un’involuzione del pensiero, della cultura, della vita personale e sociale.
Conformemente all’odierno uso dei nuovi media, anche un programma del genere non poteva non offrire la possibilità di interagire con la redazione, invitando chi si riconosce nei filmati d’epoca a mettersi in contatto con gli autori e indicare così con ancora maggiore nitidezza le costanti e le novità nella storia del costume. Le vicende minori, ancora una volta, si rivelano ottimo specchio di un’epoca, nel far respirare un senso familiare e concreto, preparando o subendo ciò che avviene, invece, nei più importanti e famosi avvenimenti.

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