La misericordia del prete confessore
Amedeo Cencini
Ladrone graziato. Dal prete penitente al prete confessore
EDB – Bologna 2016
pp. 208 – euro 18
«Anche se si chiude la Porta santa rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il Cuore di Cristo» (Papa Francesco).
Una buona compagnia offerta ai preti (ma non in esclusiva!), affinché la grazia della misericordia continui a segnare la strada nella vita di tutti i giorni è il bel libro di p. Amedeo Cencini, Ladrone graziato. Dal prete penitente al prete confessore. Non è un libro di circostanza e nemmeno “comodo”: si iscrive esplicitamente nell’ambito della formazione permanente del clero.
Articolato in tre parti – In principio era la misericordia, Il prete penitente, Il prete confessore –, il percorso si svolge sul crinale della delicata interazione tra il mistero della misericordia di Dio che giunge a piena rivelazione in Gesù e il nostro impasto umano, ove vitale diviene la via verso l’unità di vita, la sintesi laboriosa e felice, mai al sicuro, tra la grazia del ministero e la propria persona, ove il divenire-essere guida il fare e il fare è permanente istanza per il divenire-essere.
La prima parte chiede subito di vigilare sulle nostre sempre possibili pigrizie immaginative, anche teologali che rischiano di proiettare su Dio un’immagine terrena della giustizia secondo la logica di “meriti e demeriti”, e conduce a meditare la sequenza degli elementi secondo i quali si trascrive in noi la misericordia: comprensione, compassione, pazienza, tenerezza, perdono (pp. 35-61).
La seconda parte, con grande finezza analitica, congeniale all’autore, fa capire come la sensibilità penitenziale è il riflesso in noi della sovrabbondante e gratuita disponibilità di Dio nei nostri confronti, come Gesù la racconta con tutta la sua esistenza tra noi. Essa è grazia che consente la libertà della verità nei confronti di se stessi e la responsabilità del cammino come paziente processo di integrazione, di apprendistato della identità di figli di Dio per grazia.
La terza parte offre preziose indicazioni per l’esercizio del ministero della riconciliazione che ciascun prete può verificare attraverso un test semplice, creativo ed esigente: desiderare con tutto il cuore di vedere l’altro con lo stesso sguardo di misericordia di Gesù, con lo sguardo dell’Eterno misericordioso. In ciascuna delle tre parti è data attenzione ai riflessi della cultura che abitiamo sulla nostra sensibilità, su ciò che rischia di passare come ovvio. La misericordia di Dio è la sorpresa radicale della sua “Alterità” che trova modo di condurre a giustizia andando oltre la giustizia, rifondandone il cammino nella ricchezza inesauribile della sua gratuità. Si apprende la misericordia lasciandosi convertire e ricreare dal mistero della misericordia di Dio, dal suo racconto negli sguardi, nella azioni, nelle parole, nelle modalità relazionali di Gesù Signore.
Il lavoro di p. Amedeo si presenta ricco anche per i rimandi a tante voci spirituali e profetiche del nostro tempo (da papa Francesco a p. Christian de Chergé, il cui testamento spirituale ispira il titolo), della tradizione della Chiesa (da Tommaso d’Acquino al curato d’Ars), e della letteratura (da F. Dostoevskij a A. Camus). Il tutto in uno stile piano, ma sempre esigente con l’attenzione del lettore, chiamato fraternamente a seguire il filo della riflessione che intende farsi eco discreta della grazia che ci chiama e ci ricrea.