Il Metaverso è la nuova realtà virtuale ma le regole rimangono quelle di tutti i giorni
Da quando Mark Zuckerberg ha annunciato la trasformazione da Facebook in Meta, si fa un gran parlare di Metaverso ed è iniziata la corsa delle grandi multinazionali verso lo sviluppo di questa nuova opportunità di business e di visibilità planetaria...
Da quando Mark Zuckerberg ha annunciato la trasformazione da Facebook in Meta, si fa un gran parlare di Metaverso ed è iniziata la corsa delle grandi multinazionali verso lo sviluppo di questa nuova opportunità di business e di visibilità planetaria. È di qualche giorno fa una campagna pubblicitaria, alla quale ha prestato la propria immagine un noto attore, di una famosa casa automobilistica tedesca che ha messo a disposizione dei propri clienti alcuni modelli di automobili di lusso sul Metaverso. Definire cosa sia concretamente il Metaverso è ancora difficile: con certezza si può dire che si tratta di una realtà virtuale, una sorta di mondo parallelo nel quale cose che nella realtà fisica sarebbero inarrivabili diventano alla portata di tutti o quasi. Basta avere a disposizione un visore 3D, aprire un account sulla piattaforma dedicata ed ecco che ci si trova immersi nel Metaverso, come se fisicamente ci si trovasse lì. Attraverso un avatar, cioè un alter ego virtuale, si può partecipare a riunioni, ad eventi, giocare e addirittura negoziare affari, acquistare beni e servizi comodamente da casa propria. Si potrebbe pensare che una simile realtà immaginaria sia una sorta di zona franca per la legge. Tuttavia, così non è perché in generale le regole che disciplinano nel mondo reale le condotte umane, valgono anche nel Metaverso. Insomma, atti e comportamenti che assumono rilevanza giuridica nel mondo reale ce l’avranno anche in quello virtuale: l’acquisto di un bene o di un servizio che verrà fatto dentro al Metaverso comporta il perfezionamento di un contratto stipulato tra avatar che comunque sono riconducibili a soggetti giuridici in carne ed ossa, ossia venditore e compratore. Tale contratto sarà in grado di generare effetti giuridici, far nascere diritti ed obblighi tra i soggetti reali che lo stipulano. Alcuni dubbi sull’applicazione della legge sicuramente si manifesteranno, ma sono destinati a dissolversi a mano a mano che i casi pratici verranno portati alla luce e sottoposti magari all’attenzione di un giudice. Tali dubbi, ad esempio, riguardano la normativa fiscale applicabile in caso di compravendita conclusa nel Metaverso tra soggetti di Paesi diversi; oppure sulla modalità di raccolta e trattamento dei dati personali, soprattutto nel caso in cui uno dei soggetti sia in un Paese che non fa parte dell’Unione Europea. È vero che in Europa esiste una corposa normativa sui dati personali, il famoso Gdpr al quale gli Stati membri sono tenuti ad allinearsi; ma è altrettanto vero che questi dati, a maggior ragione nel Metaverso, molte volte vengono gestiti da piattaforme virtuali che si trovano in Paesi che non recepiscono detta normativa. Altra problematica che si pone è quella relativa alla normativa antiriciclaggio, ovvero alla necessità di identificare gli utenti che si celano dietro l’alter ego digitale per mezzo del quale si interagisce nel mondo virtuale. Tuttavia, queste sono problematiche già affrontate e superate nel corso dell’evoluzione di internet e delle piattaforme digitali di cui il Metaverso costituisce la naturale evoluzione.
Avv. Silla Grava e Avv. Monica Fanton
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