Sesso sicuro per i giovani tra Messe e processioni
Nichelino, popoloso comune di 50mila abitanti, nella cintura Sud di Torino, come ogni anno e come tanti altri paesi festeggia il suo patrono.
Nichelino, popoloso comune di 50mila abitanti, nella cintura Sud di Torino, come ogni anno e come tanti altri paesi festeggia il suo patrono. San Matteo, per l’esattezza. Un tempo, quando eravamo tutti più poveri, a queste manifestazioni si dava il nome di sagra, nome che le veniva dal fatto che i festeggiamenti, nell’antichità, iniziavano sul sagrato della chiesa. Poi, come sempre succede, gli agglomerati urbani crescono e anche gli spazi della sagra si dilatano, creando occasioni di festa per tutti i gusti. Per chi ha voglia di mangiare, per chi ci fa l’affare coi mercatini, poi ci sono le giostre, manifestazioni varie, fuochi d’artificio. E ci sono anche i momenti sacri, con tanto di processione e santa Messa in piazza. Una commistione che abitualmente si nota anche nei manifesti appesi in giro per i paesi, quando tra una annunciata sfilata di majorettes, la premiazione del cane più bello e la scorpacciata di salsicce e borlotti, ci si infila pure l’orario della Messa e quello della processione. Come dire: tutto si equivale e sacro e profano non sono altro che sfumature diverse per raccontare la festa. Succede così che diventa sempre più difficile sapere di quale festa parliamo.
E infatti, a Nichelino, mentre sulla piazza principale si aspettava l’arrivo del Patrono e la conseguente celebrazione eucaristica, il sindaco ha pensato bene di anticiparne un’altra di festa, convocando i giovani del circondario. Ovvio che tutti si aspettavano l’arrivo di qualche rapper o di qualche canterino eliminato a X Factor perché la festa prendesse quota. E invece più delle note musicali, a tenere la scena sono state le migliaia di preservativi che il sindaco ha voluto regalare loro, per sensibilizzarli al sesso sicuro. Parole sue. Non sappiamo se il primo cittadino abbia anche in mente di far seguire un po’ di educazione sessuale, perché altrimenti è come mettere l’airbag sulla macchina senza insegnare le regole della strada. Oltretutto i giovani sanno bene come si fanno le cose, forse sanno molto meno cosa vuol dire amare.
Sta di fatto che di sicuro non si aspettava la piccata reazione dei preti del posto, i quali senza tanto girarci intorno hanno annullato processione e Messa in piazza giustificando il tutto con queste parole: «Preferiamo distinguere il momento religioso, per cui nasce questa festa, dalle altre iniziative in calendario. Non riconoscendoci in un evento che, date le scelte fatte, non ci appartiene, con grande sofferenza siamo, in coscienza, obbligati a proseguire per la nostra strada». E ancora: «Per la comunità cristiana, da sempre presente nel tessuto sociale di Nichelino come parte attiva nel servizio dei giovani, delle famiglie e dei bisognosi, rispettosa della laicità intesa come spazio di dialogo e collaborazione, risulta difficile capire il senso di questa scelta». Ci sfugge il senso del commento del sindaco, che ha trovato tutto questo semplicemente anacronistico. Ma ce ne facciamo una ragione.
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