Silenzio e preghiera per il Papa
Questo settimanale va in stampa quando lo stato di salute di papa Francesco è ancora incerto. Certo è, invece, come in questi giorni si stiano confrontando due posizioni molto diverse...

Questo settimanale va in stampa quando lo stato di salute di papa Francesco è ancora incerto. Certo è, invece, come in questi giorni si stiano confrontando due posizioni molto diverse. C’è chi non ha perso occasione per dire continuamente la propria, ergendosi a esperto di geriatria, pneumatologia e “modalità vaticane”.
C’è chi invece ha scelto la via del silenzio e della preghiera: due atteggiamenti che il Pontefice ci ha testimoniato tante volte, pur se meno sottolineati nelle sue parole e dei suoi gesti, anche forti e “provocatori”. Il suo primo “atto magisteriale” è stato proprio al tramonto del 13 marzo 2013, quando davanti al chiasso e alla festa della folla in piazza San Pietro, dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana, ha – in successione – pregato e invitato a pregare per l’allora papa emerito Benedetto XVI, sollecitato a intercedere l’uno per l’altro e per tutto il mondo, chiesto a tutti di pregare in silenzio per invocare la benedizione del Signore su di lui.
Da allora quella richiesta, «pregate per me», è risuonata come un ritornello in ogni occasione, accompagnata da alcune scelte concrete come quella di recarsi in preghiera davanti all’icona della Vergine Salus populi romani, nella basilica di Santa Maria Maggiore, prima di ognuno dei 47 viaggi apostolici. Nel recente Messaggio per la Giornata mondiale del malato (11 febbraio) evidenziava proprio come nelle circostanze della malattia e della sofferenza «serve l’aiuto di Dio, della sua grazia, della sua Provvidenza, di quella forza che è dono del suo Spirito».
Il silenzio, poi, è stato proposto più volte dal Papa anche in contesti – liturgici e non – legati al mistero della morte, della sofferenza, del male; ha preferito evitare alcune omelie, anteporre il silenzio a qualche parola sussurrata con prudenza all’intervistatore, non parlare quando andava a trovare i malati, per esempio gli oncologici del Bambino Gesù con i quali ha condiviso solo lacrime e preghiere silenziose. Non per nulla altra sua devozione mariana è l’icona Vergine del silenzio realizzata dalle monache benedettine dell’Isola di San Giulio d’Orta (No), custodita ad Avezzano in quel luogo speciale è diventato Santuario proprio per volontà di papa Francesco e che è stata ripresa dalla diocesi di Verona per l’Avvento 2023. D’altra parte, come ha ricordato più volte, è solo nel silenzio che Dio parla e noi lo possiamo ascoltare.
Pure noi scegliamo la via del silenzio e invitiamo i credenti alla preghiera, forza preziosa di chiunque soffra.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento