Editoriale
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Ripartire dal buono che c’è

Una regola spirituale, valida anche per la vita spicciola, insegnatami dai miei educatori, si riassume in queste semplici parole: “Quando tutto va male, fermati un attimo, osserva le cose prendendo una certa distanza, cerca un lato positivo e riparti da lì”...

Parole chiave: Editoriale (407), Stefano Origano (141)

Una regola spirituale, valida anche per la vita spicciola, insegnatami dai miei educatori, si riassume in queste semplici parole: “Quando tutto va male, fermati un attimo, osserva le cose prendendo una certa distanza, cerca un lato positivo e riparti da lì”. E così, dopo una sconfitta scolastica o dopo aver subìto qualche forma di prepotenza, potevo ripartire perché scoprivo che c’erano ancora cose buone su cui contare.
Oggi, al pari di tanti nostri concittadini, provo lo stesso sentimento di abbattimento di fronte a quanto accade a livello locale e ancor di più nazionale e mondiale. Sono così tante le incertezze economiche, le strumentalizzazioni della politica, i fatti scoraggianti, le questioni mai risolte, le storie di personaggi senza scrupoli che compromettono il futuro dell’umanità... E allora provo a fare l’esercizio della ricerca del bene, ma mi trovo in grande difficoltà. Cosa si intravvede di buono quando pure la natura sembra voltarci le spalle e si insinua persino il dubbio che forse il buon Dio incominci a essere un po’ stanco di questa umanità?
Ci penso e ci ripenso, ma niente: i miei occhiali sono appannati e totalmente inadatti a scovare segnali di positività. Allora chiedo aiuto a qualche persona amica e con sorpresa devo ammettere: non mi ero accorto – mi fanno notare per esempio – di tante persone che in gran silenzio e in perfetto anonimato hanno salvato vite umane a Verona durante la buriana meteorologica (se non c’è stata nessuna vittima lo si deve anche a loro) o della reazione civica di solidarietà dei cittadini veneti che, come afferma un sindaco, si sono presentati davanti al municipio mettendosi a disposizione per venire in soccorso alle persone che hanno subìto le devastazioni domenica scorsa. Proprio quando tutto sembra andare in fumo, affiorano come boccioli di speranza miracoli di creatività e nascono cose che prima sembravano impensabili. Sono i profeti del nostro tempo che vedono oltre il cupo presente e già raccontano un nuovo umanesimo per chi ha il coraggio di stare dentro al cambiamento con un atteggiamento diverso. Ripartiremo da lì: dal desiderio mai sopito di essere comunità. Grazie a Dio la regoletta del cercare comunque un lato positivo vale ancora.

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