Ostinatamente umani!
L’annuncio era nell’aria già da qualche tempo e alla fine è arrivato.
È arrivato dopo il G7 di Taormina, dopo la visita dal Papa il quale gli ha donato una copia della Laudato Sì. È arrivato dopo un colloquio ‘cordiale’ con il segretario di Stato Vaticano il cardinale Pietro Parolin proprio sull’ambiente e il clima...
L’annuncio era nell’aria già da qualche tempo e alla fine è arrivato.
È arrivato dopo il G7 di Taormina, dopo la visita dal Papa il quale gli ha donato una copia della Laudato Sì. È arrivato dopo un colloquio ‘cordiale’ con il segretario di Stato Vaticano il cardinale Pietro Parolin proprio sull’ambiente e il clima.
Trump ha annunciato la fine degli impegni di riduzione delle emissioni inquinanti degli Stati Uniti: “per compiere il mio solenne dovere di proteggere l’America, annuncio che gli Stati Uniti si ritireranno dall’accordo sul clima di Parigi”.
La spiegazione è contenuta in un documento distribuito ai membri del Congresso e ai media americani: ‘l’accordo sul clima impone dei costi in anticipo sugli americani a danno dell’economia e della crescita del lavoro’.
Le reazioni? Dure e infastidite. Per Macron il giovane presidente francese “degli accordi di Parigi nulla è rinegoziabile”; per Obama “l’amministrazione Trump si sta unendo a una piccola manciata di nazioni che rifiutano il futuro”; per Juncker “non si torna indietro dall’accordo di Parigi”; per Tajani: “Pacta sunt servanda. Questa decisione danneggerà gli Stati Uniti e il pianeta”. Fino al commento del cancelliere della Pontificia accademia delle Scienze monsignor Marcelo Sanchez Sorondo: “la decisione di uscire dall’accordo di Parigi è un disastro per l’umanità e per il pianeta”.
Al netto delle critiche aspre e stizzite arrivate da tutto il mondo e da gran parte degli stessi americani, al netto dell’uomo esibizionista e un po’ cafone per i gusti europei, qual è il significato della decisione di Trump? Che cosa sta veramente mettendo in discussione il presidente Usa?
Trump ha messo sulla bilancia due pesi e ha fatto un calcolo dei costi e dei benefici.
Nella scelta tra l’America e il Pianeta, nella scelta tra gli interessi del proprio Paese e gli interessi di tutti, ha deciso per l’America: America first! Prima vengono gli interessi americani poi tutto il resto.
Attenzione che non si tratta semplicemente di una decisione egoistica.
Non è la presa di posizione di un narcisista, figura che per altro egli ben rappresenta ed esprime. Sarebbe superficiale o da ingenui fermarsi qui.
La vera questione in gioco (alla luce della Dottrina sociale) è la possibilità di tenere insieme ‘vita buona’ e ‘vita comune’. È proprio vero che nel perseguire il bene di tutti vi ritrovo anche il mio bene personale?
La sapienza biblica afferma che la responsabilità è individuale ma il bene è collettivo. Solo nella ricerca del bene di tutti, di mia sorella e di mio fratello, io ritrovo il mio vero bene. È il ritornello ostinato della Laudato Sì di Papa Francesco perché ‘tutto è connesso’.
Trump al contrario, afferma che non è vero: il bene comune – anche quel bene di tutti che è l’ambiente – non coincide con l’interesse degli americani. Anzi, perseguire un obiettivo comune è un imbroglio e un raggiro. Quindi America first! E alle ortiche il pianeta.
Ma – giusto per ricordare a tutti di essere meno ipocriti – non è la stessa logica che stanno seguendo i Paesi europei sull’immigrazione? Non è forse la stessa scommessa della Gran Bretagna con la Brexit? Non è lo stesso criterio di chi in Italia non vede l’ora di andare ad elezioni?
L’intelligenza della fede ci dice che la sapienza biblica non tradisce e ogni uomo si realizza nel rapporto autentico con l’altro uomo. E più si allarga la rosa dei rapporti, più si approfondisce sul vivo di ciascuno, più l’uomo vien fuori se stesso. L’uomo in comunione con l’altro, con tutti, questa è l’umanità. Nonostante tutto, ostinatamente umani!