La normalità ora fa notizia
Si è soliti ritenere che nulla di quanto viene trasmesso in tv accada per caso, ma anche le più improvvise e sorprendenti carrambate siano in realtà studiate sin nei dettagli. Se questo è vero soprattutto per i programmi soggetti alle operazioni di montaggio e post-produzione, c’è però in agguato “il bello della diretta” che può giungere inatteso a scompaginare le carte.
Si è soliti ritenere che nulla di quanto viene trasmesso in tv accada per caso, ma anche le più improvvise e sorprendenti carrambate siano in realtà studiate sin nei dettagli. Se questo è vero soprattutto per i programmi soggetti alle operazioni di montaggio e post-produzione, c’è però in agguato “il bello della diretta” che può giungere inatteso a scompaginare le carte.
Qualche giorno fa la Bbc News era collegata via Skype con il prof. Robert Kelly, docente del dipartimento di Scienze politiche e diplomazia dell’Università di Pusan. Il cattedratico, inappuntabile in giacca e cravatta, stava commentando dalla scrivania di casa la situazione della Corea del Sud dopo la clamorosa destituzione della prima donna capo dello Stato, Park Geun-hye, da parte della Corte costituzionale perché accusata di corruzione. Senonché improvvisamente la porta alle sue spalle si è aperta ed è entrata allegra e festante la figlia Marion, di cinque anni, che l’ha raggiunto alla scrivania e, dietro di lei, il piccolo James, di nove mesi, sgambettante nel suo girello. E, da ultimo, la moglie Jung-a-Kim, precipitatasi con evidente imbarazzo a recuperare i pargoli una volta accortasi del “misfatto” (che tale non è). Una scena bellissima divenuta ben presto virale, come si suol dire (tranquilli: non si è ammalato e non è morto nessuno). E in questo modo il prof. Kelly, che non ha mai perso il suo aplomb, ha acquisito una notorietà quale non gli avrebbero garantito le più acute analisi economiche e politiche non solo sulla Corea del Sud, ma anche su quella del Nord guidata dal ridanciano quanto pericoloso Kim Jong-un.
Un frammento video di nemmeno un minuto ci ricorda come dopotutto anche i massimi esperti di qualcosa sono persone normali, con le esigenze e i bisogni di tutti, con una moglie e dei figli che da piccoli si comportano come tutti gli altri bambini. Siamo noi piuttosto a non essere più abituati alla normalità, che nel 99% dei casi non fa notizia. I mass media oggi ci propinano solo casi eclatanti, eccezionali, talora fenomeni da baraccone, perdendo però di vista la realtà quotidiana, il vissuto concreto delle persone.
Al riguardo papa Francesco, a conclusione degli esercizi spirituali, ha ringraziato il predicatore, padre Giulio Michelini, «per il tuo mostrarti come sei, naturale, senza “faccia da immaginetta”. Senza artifici. Con tutto il bagaglio della tua vita… Grazie per essere “normale”».
Un elogio di quella normalità di cui tutti abbiamo sempre più nostalgia e bisogno.