La differenza dei soldi
Che cosa non è stato ancora detto ed analizzato su questa guerra che ogni giorno si fa più cruenta e dalle conseguenze nefaste? Politologi, strateghi militari, filosofi, storici, “putinologi” e tuttologi si confrontano quotidianamente nei talk show
Che cosa non è stato ancora detto ed analizzato su questa guerra che ogni giorno si fa più cruenta e dalle conseguenze nefaste? Politologi, strateghi militari, filosofi, storici, “putinologi” e tuttologi si confrontano quotidianamente nei talk show offrendo le spiegazioni più fantasiose su come sospendere il conflitto armato, talvolta schierandosi più o meno apertamente con una delle parti. Poi alla fine, gratta gratta, salta fuori che dietro le spiegazioni più articolate si nasconde un motivo semplicissimo, quello che da sempre ha mosso i fili della storia e provocato le guerre: i soldi.
È stato coniato un nuovo vocabolo per indicare un sistema politico che, nel caso di svariati “figli di Putin”, utilizza il potere e dirige il consenso popolare a proprio vantaggio diretto: la “cleptocrazia”, cioè il disturbo psicologico che spinge una persona qualunque in modo incontrollabile a rubare banalmente il tubetto di dentifricio al supermercato qui diventa modo di governo. Sono cose che conosciamo bene in Italia, si chiama mafia. Così nascono le spropositate fortune dei burocrati che, guardacaso, le mettono al riparo in quei Paesi che ufficialmente accusano di decadenza e orgogliosamente combattono.
Gli effetti si ripercuotono anche qui dove le regole, o meglio le non regole del libero mercato favoriscono le speculazioni più ripugnanti. Prezzo che pagheremo ancora a lungo. Potere dei soldi! Senza non possiamo vivere, ma non farsi dominare da essi sembra una mission impossible.
Una seconda motivazione forte è quella ideologica, ma spesso è usata come paravento nobilitante per nascondere la prima.
Paradosso finale: siamo coinvolti in una guerra dove pochissimi realizzeranno grandi fortune mentre la maggior parte dell’umanità si vedrà impoverita, privata di diritti e frammentata – non osiamo nemmeno pensare alla sorte di quanti saranno obbligati a trovare “riparo” presso quel Paese che li sta bombardando e saccheggiando –. Sulle spalle dei vinti si caricherà oltre a quello umano, anche il peso ulteriore del disastro ambientale ed ecologico della guerra.
Sui nostri supermercati qualche scaffale si svuota senza ragionevoli motivi. Altrove i supermercati non ci saranno più. Questa è la differenza, la differenza dei soldi.
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