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Gioventù intristita

Sad: seasonal affective disorder ovvero disturbo affettivo stagionale. Si tratta di una forma di depressione che si manifesta in particolare nei mesi invernali, cioè quando c’è minor luce solare...

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Gioventù intristita

Sad: seasonal affective disorder ovvero disturbo affettivo stagionale. Si tratta di una forma di depressione che si manifesta in particolare nei mesi invernali, cioè quando c’è minor luce solare: tra i sintomi, sbalzi di umore, affaticamento, perdita di interesse per tutto, difficoltà a concentrarsi e tristezza. A quest’ultima si fa riferimento in maniera particolare fin dalla composizione dell’acronimo, dato che sad in inglese vuol dire proprio triste.

A tutto questo si richiama il giovane gruppo La Sad che dice di non riconoscersi in un genere musicale, ma nel desiderio di esprimere la solitudine, la depressione e l’ansia dei cosiddetti “emo” e più generale della loro generazione, descritta come abbandonata dagli adulti e bruciata dai social.

Giunti sul palco di Sanremo 2024 con il singolo Autodistruttivo – dal testo aggressivo e dai riferimenti a vite sprecate, lacrime, delusioni, sfiducia negli altri – si sono ritrovati in compagnia di altre canzoni che parlavano del disagio giovanile. Big Mama ha portato sul palco lacrime d’odio, vuoto che non si calma, buio che mangia e non fa dormire. Sangiovanni parla di vita tossica, perdita di emozioni: nella canzone l’amore può far superare tutto questo, nella vita reale il cantante ha annunciato il ritiro dalle scene a 21 anni per fare i conti con la propria fragilità e smettere di fingere la felicità. I Bnkr44 hanno cantato che “in giro non c’è niente di che”, si deve fare i conti con un collage di incubi e momenti tristi, mentre si vive in città alle prese con una costante competizione: un governo punk come unica possibilità, che si potrebbe anche tradurre come nessuna possibilità reale. Angelina Mango nella canzone vincitrice evidenzia come la noia sia inevitabile: resta il dubbio se davvero, come propone, si può far finta di niente e lasciarsi trasportare nell’entusiasmo. E si potrebbe continuare con altre canzoni.

Al di là dei gusti musicali, da un Sanremo che con modalità bulimica ha alternato presentazione di film a parole di una mamma a cui hanno ucciso il figlio, il Va’ pensiero del coro della Fondazione Arena a ospitate evitabili, ci rimanga almeno questo grido di una gioventù che ha bisogno di ascolto non solo nei giorni della kermesse della città dei fiori.

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