Giovani, la Chiesa ha bisogno di voi

Non ho più l’età, anche se gli altri mi dicono che sono un prete giovane... A 55 anni lo ritengo un bel complimento, ma niente di più. Ciò nonostante mi piace stare con loro e fare qualcosa per loro. Mettendomi in ascolto e, facendo tesoro del recente Sinodo, scopro che l’ultima cosa di cui hanno bisogno i giovani è un bel documento pieno di riflessioni e di programmi pastorali preconfezionati. Il Sinodo, in realtà è stato un percorso nel quale è stata offerta la possibilità di sperimentare una Chiesa madre che invita, ascolta, ama e incoraggia partendo dai più deboli. Le cronache di questi giorni ci ricordano che i ragazzi sono i nuovi poveri, l’anello fragile di una catena che non riesce più a tenere uniti i pezzi della società stravolta da troppe forze centrifughe. Questo appuntamento sinodale dice che i giovani non vogliono “dirsela e farsela”, la loro ricerca di risposte e di felicità li rende sensibili all’esempio di adulti e anziani disposti a camminare con loro – consapevoli però che hanno un passo diverso –, perché la meta è identica per tutti. Il Papa ha regalato ai partecipanti un’immagine raffigurante Gesù che abbraccia il discepolo amato. I giovani che hanno bisogno di fissare i momenti importanti con delle immagini da “postare” sui social perché da esse si sentono rappresentati, non fanno fatica a vedere nella figura di Gesù la Chiesa intera che abbraccia Giovanni, “il giovane” come loro. Questo auspicio è espresso anche dal messaggio finale dei Padri sinodali, volto a parlare al cuore che è la chiave attraverso la quale entrare in contatto con la ragione e stimolare la volontà per nuove scelte coraggiose: “Le nostre debolezze non vi scoraggino, le fragilità e i peccati non siano ostacolo alla vostra fiducia. La Chiesa vi è madre, non vi abbandona, è pronta ad accompagnarvi su strade nuove, sui sentieri di altura ove il vento dello Spirito soffia più forte, spazzando via le nebbie dell’indifferenza, della superficialità, dello scoraggiamento. Quando il mondo, che Dio ha tanto amato da donargli il suo Figlio Gesù, è ripiegato sulle cose, sul successo immediato, sul piacere e schiaccia i più deboli, voi aiutatelo a rialzarsi e a rivolgere lo sguardo verso l’amore, la bellezza, la verità, la giustizia. La Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro entusiasmo. Fatevi compagni di strada dei più fragili, dei poveri, dei feriti dalla vita. Siete il presente, siate il futuro più luminoso”. Grazie ai giovani e alla Chiesa che crede in loro.