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Essere comunità è un’opportunità

La storia del cattolicesimo italiano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, su impulso dell’enciclica Rerum novarum (1891) di papa Leone XIII e delle seguenti Settimane sociali dei cattolici, è segnata da una straordinaria generatività che ha fatto sorgere casse rurali, cooperative e società di mutuo soccorso...

Parole chiave: Editoriale (407), Stefano Origano (141)

La storia del cattolicesimo italiano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, su impulso dell’enciclica Rerum novarum (1891) di papa Leone XIII e delle seguenti Settimane sociali dei cattolici, è segnata da una straordinaria generatività che ha fatto sorgere casse rurali, cooperative e società di mutuo soccorso. Anche il nostro territorio allora si distinse attraverso le iniziative di parroci illuminati e di laici competenti.
Oggi è necessario più che mai riprendere in mano il filo di questa storia. La Dottrina sociale, in modo particolare con le encicliche di papa Francesco Laudato si’ e Fratelli tutti, non manca di richiamare la necessità di un nuovo protagonismo dei cittadini (e a maggior ragione dei cristiani) per affrontare la problematica complessa che investe il mondo con i cambiamenti climatici e la “permacrisi” socio-ambientale (susseguirsi e sovrapporsi di situazioni d’emergenza).
Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) si presentano come un’occasione interessante anche per le nostre comunità in questo senso: coniugare ecologia ambientale, sociale ed economica. Queste comunità sono in linea con il principio della sussidiarietà orizzontale caro alla Dottrina sociale, possono essere arricchite anche con il valore solidaristico a vantaggio delle persone fragili e povere. Uniscono la crescita sostenibile della comunità stessa, nonché l’adozione di nuovi stili di vita.
Se c’è da risparmiare, ovviamente, questa opportunità desterà l’interesse di tanti, magari anche di qualche speculatore; perciò occorre porre l’attenzione sulla parola “comunità”. Se non c’è adesione al principio comunitario dove l’aspetto economico non è mai preponderante, potremmo ritrovarci davanti a qualcosa di vantaggioso economicamente, ma non molto dissimile a quelle assemblee condominiali dove il litigio è la norma.
Produrre energia rinnovabile, consumare di meno e con intelligenza, unire le forze, condividere scelte etiche tra cittadini e piccole-medie imprese, convinti che non bastano scelte individuali per risolvere una situazione complessa come quella attuale, richiedono non solo capacità gestionali e investimenti infrastrutturali, ma un pensiero condiviso e una visione sulla quale anche le nostre parrocchie possono mettersi in gioco.

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