Care vacanze siete cambiate
Sono appena finite le scuole e prima ancora di sapere i risultati degli scrutini si apre nelle famiglie una nuova emergenza: le vacanze. Quelle dei figli sono “il problema” da risolvere immediatamente e di solito si affronta con il ricorso ai centri estivi – mai come in questo periodo amiamo le parrocchie – oppure all’insostituibile soccorso dei nonni, i quali pure vorrebbero fare le loro di vacanze, ma si sentono in dovere di provvedere prima al babysitteraggio dei nipoti.
Sono appena finite le scuole e prima ancora di sapere i risultati degli scrutini si apre nelle famiglie una nuova emergenza: le vacanze. Quelle dei figli sono “il problema” da risolvere immediatamente e di solito si affronta con il ricorso ai centri estivi – mai come in questo periodo amiamo le parrocchie – oppure all’insostituibile soccorso dei nonni, i quali pure vorrebbero fare le loro di vacanze, ma si sentono in dovere di provvedere prima al babysitteraggio dei nipoti.
Quelle degli adulti nondimeno sono un “problema”: dove andare, con chi, quanto spendere, mare o montagna, viaggio con visite culturali o bighellonaggio sulla riviera romagnola, ancora al seguito del ritiro estivo della squadra del cuore o il semplice far niente lasciandosi inebetire dallo smartphone nuovo che dobbiamo conoscere in tutte le sue più recondite funzioni. E ancora: con gli amici a quattro zampe oppure liberi da ogni condizionamento; pensione completa all inclusive o vacanza smart. Sono questioni, come capite, di sostanza.
Per gli amanti della filosofia ricordo che “ogni viaggio è un incontro e ogni incontro è un viaggio, perché – come spiegano i saggi – un viaggio può essere non solo fuori di noi, ma anche dentro di noi...”. E allora perché non tentare una di quelle vacanze alternative organizzate da vari gruppi e associazioni che offrono esperienze di vita e percorsi di riscoperta negli ambiti più disparati? Forse troveremo un responso alle grandi domande della nostra esistenza che non hanno mai trovato una risposta. Ecco allora il turismo ecosostenibile, gli itinerari interculturali, le nuove forme di pellegrinaggio religioso. Per coloro che hanno gambe buone e spirito di adattamento c’è sempre il cammino di Santiago; per gli infaticabili bikers c’è il mito di Capo Nord che aspetta; per i più popolari amanti della bicicletta non va dimenticata la scalata del passo dello Stelvio da mettere prima in calendario e in bacheca poi. Per gli appassionati di funghi, infine, avrei qualche buona dritta da suggerire appena al di là del confine, ma, come si sa, per certe cose è meglio non fare molta propaganda.
Al di là delle battute, le ferie come le intendo io (cioè di una volta) non esistono più. Il mese in cui tutto si ferma e tutti si parte è solo un ricordo. Oggi le vacanze sono spezzettate, precarizzate, consumate nei fine settimana con il sistema del mordi e fuggi. Si programmano con le app specializzate nelle offerte last minute e soprattutto si “postano” sui social. Comunque sia, buone vacanze a tutti.
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