Editoriale di Mons. Zenti
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Se entrano in conflitto legge divina e civile

Dai tempi in cui il Re Sole affermava «La legge sono io», dei passi se ne sono fatti. Adesso, in regime democratico, si cambia il pronome: «La legge siamo noi». Quel “noi” include la maggioranza di parlamentari. Fosse pure risicata o comperata. Ma non la totalità dei cittadini che, in ogni caso, sono tenuti ad accettare, sopportare o subire le decisioni della maggioranza...

Dai tempi in cui il Re Sole affermava «La legge sono io», dei passi se ne sono fatti. Adesso, in regime democratico, si cambia il pronome: «La legge siamo noi». Quel “noi” include la maggioranza di parlamentari. Fosse pure risicata o comperata. Ma non la totalità dei cittadini che, in ogni caso, sono tenuti ad accettare, sopportare o subire le decisioni della maggioranza.
Ora, come vescovo mi rivolgo ai fedeli a me affidati per qualche doveroso chiarimento, perché non rimangano zone di oscurità su argomenti di assoluta importanza, qual è la famiglia. Anzitutto, tengo a precisare che la maggioranza stabilisce la validità di una legge, non sempre la sua verità. È il caso della legge parlamentare su cui si è trascinato a lungo un dibattito avvilente, lasciando sostanzialmente in soffitta problemi estremamente più gravi e urgenti, a partire dalle disastrate condizioni economiche di troppe famiglie, fatte di cittadini, che sono ridotte alla disperazione. Soprattutto, non esitiamo a riconoscere che la fonte della verità, che sempre dà dignità all’essere umano, è Dio, nella sua Parola di Verità.
Da questa Parola di Verità risulta che il sesto giorno Dio creò l’uomo. Maschio e femmina li creò. E disse: crescete e moltiplicatevi (cf Gen 1, 26-28), facendo l’uomo partecipe della sua procreazione. E sempre la Parola della Verità afferma: «Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola» (Gen 2, 24), cioè una coppia sponsale, idee programmatiche riprese da Gesù e segnalate al capitolo 19 di Matteo. Le altre realtà che si vorrebbero equiparare alla famiglia, per legge, Dio stesso non le ha mai pensate come degne di Lui e dell’uomo; stanno fuori dal suo progetto creativo. Va da sé che le altre forme di mettere al mondo esseri umani sono aberranti rispetto a quelle pensate e progettate da Dio. Nessuna legge è in grado di annullare la verità che sta all’origine dell’essere umano. Se tenta di farlo, come sta accadendo nel mondo occidentale, oltre che in Italia, non fa crescere la civiltà ma la involve. E, c’è da aspettarselo, non tarderanno a imperversare i boomerang devastanti della natura, che non perdona a lungo le trasgressioni dell’uomo che insensatamente non teme di sfidarla.
Certo, la Parola della Verità ci ha insegnato a rispettare ogni persona. Ma rispettare la persona non significa accondiscendere passivamente alla soggettività delle sue idee, qualora queste fossero “pseudo verità”, in quanto ciò che altera la verità delle cose altro non fa se non il male della società.
Non dimentichiamo, infine, che il danno peggiore creato dalle leggi permissive è la loro forza culturale di creare trend: anche se immorale, un comportamento sancito da una legge viene considerato, dalla mentalità comune, lecito, buono ed esemplare. Segno evidente della decadenza di una società, che si fa schiava dei propri vizi. Mentre Gesù ha detto che solo «la Verità vi farà liberi» (Gv 8, 32).

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