Cinema
stampa

Storie di mafia negli Usa del secolo scorso

The Irishman
(Usa, 2019)
Regia: Martin Scorsese
Con: Robert De Niro, Joe Pesci, Al Pacino
Durata: 209 minuti
Valutazione Cnvf: Complesso/problematico/dibattiti

Parole chiave: The Irishman (1), Martin Scorsese (1),  Robert De Niro (1), Joe Pesci (1), Al Pacino (1)
Storie di mafia negli Usa del secolo scorso

Anche i grandi autori cominciano a produrre film per Netflix, così è possibile vederli sia in sala (con qualche settimana di anticipo), sia sulla piattaforma di contenuti video a pagamento.
È stato il caso di Alfonso Cuaròn con Roma. Ora è il turno di Martin Scorsese, che per l’occasione riprende contatto sia con i vecchi amici sia con storie che da sempre lo appassionano molto.
I vecchi amici sono Robert De Niro e Joe Pesci, che già avevano lavorato in particolare con lui in Quei bravi ragazzi (1990). La storia, anche qui, è quella che intreccia le vicende pubbliche americane (in questo caso realmente accadute) con l’immaginario sulla mafia.
Tratto dal libro-intervista di Charles Brandt, The Irishman racconta la biografia di Frank Sheeran (Robert De Niro), che dopo la Seconda Guerra mondiale, negli anni Cinquanta, viene assoldato dal capomafia Russell Bufalino (Joe Pesci) per “fare l’imbianchino”, perifrasi eufemistica per non chiamarlo sicario.
Nel corso della sua attività Frank avrà modo di conoscere, diventare sodale e confidente di Jimmy Hoffa (Al Pacino), potentissimo leader del sindacato dei camionisti, che ebbe modo di esser presente, spesso con ruolo e decisioni ben al di là della legalità, in molti degli avvenimenti della storia e della politica degli Stati Uniti.
Questa importante e notevole opera di un grande regista ha molte particolarità per le quali dovrebbe essere sottolineata.
La sceneggiatura di Steven Zaillian è impeccabile. Le interpretazioni all’altezza della fama degli interpreti.
La durata è ormai inusuale per le abitudini degli spettatori in sala cinematografica: tre ore e mezza potrebbero apparire impegnative, ma la qualità del film le rende impercettibili.
Da ricordare anche gli effetti speciali, curati dalla rodatissima Industrial Light and Magic. I tre protagonisti sono stati sottoposti a procedimenti di “ringiovanimento” non attraverso il trucco classico facciale, ma con un lavoro alla computer graphic coordinato da Pablo Helman.
Come sempre nei film di Scorsese è importante allo stesso modo dei costumi e delle scenografie, soprattutto per la ricostruzione storica, anche la scelta della colonna musicale, che qui è stata curata da Robbie Robertson, già leader del gruppo “The Band” per il quale Scorsese curò un superbo documentario come The Last Waltz (1978).
Assistiamo alle vicende di un uomo senza qualità come Frank Sheeran, che attraversa un’esistenza anaffettiva, nonostante abbia moglie e figlie (solo verso una mostrerà qualcosa di simile ad un tardivo sobbalzo di amor paterno), compiendo misfatti senza batter ciglio.
Una riflessione sul male senza sconti e di grande profondità.

Tutti i diritti riservati
Storie di mafia negli Usa del secolo scorso
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento