La figlia innamorata riavvicina i genitori separati
Ticket to Paradise
(Stati Uniti, 2022)
Regia: Ol Parker
Con: George Clooney, Julia Roberts, Sean Lynch, Areille Carver-O’Neill
Durata: 104 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/semplice/adatto per dibattiti
Quali genitori non desiderano il meglio per i loro figli? Anche per David e Georgia Cotton è così. Sono una coppia di coniugi separati, magistralmente interpretata da George Clooeny e Julia Roberts, che decidono di regalare un viaggio a Bali alla loro figlia Lily in occasione della sua laurea in legge. Lui si presenta sempre bene, molto attento al look e alla cura della sua persona, ma un po’ distratto nella vita quotidiana. Lei è una donna in carriera, un po’ manipolatrice. L’unica cosa che li tiene in collegamento è l’amore spropositato che hanno per Lily.
Quando vengono chiamati a Bali i due neanche immaginano il perché. Apprendono solo sull’isola, infatti, che la ragazza si è perdutamente innamorata di un indonesiano che coltiva alghe e ha deciso di sposarlo.
Mossi dal loro orgoglio e dalla premura nei confronti della figlia si adoperano in ogni modo per cercare di far saltare la giovane coppia di innamorati. Il loro desiderio, infatti, è di non voler far fare alla giovane figlia gli stessi errori compiuti da loro in gioventù. In fin dei conti, per loro quel matrimonio può anche essere una buona cosa, ma non così urgente. Tutti i comportamenti messi in opera, però, non soltanto non sortiscono l’effetto desiderato, ma addirittura fanno riavvicinare i due ex coniugi.
Ne esce una bella commedia stile anni ’90, ricca di situazioni divertenti, ma anche capace di regalare qualche momento di riflessione.
I protagonisti sono perfettamente a loro agio sul set: l’amicizia che li lega da lungo tempo sicuramente è un grande aiuto nel momento in cui devono collaborare e garanzia per il pubblico affezionato ai loro film.
Oltre alle interpretazioni ben riuscite e ai paesaggi che si mostrano ricchissimi dei colori della natura selvaggia, il film non manca di buoni sentimenti e messaggi positivi. La giovanissima Lily si mostra molto matura e, nei dialoghi con i suoi genitori, riesce a far capire loro che la scelta che sta facendo non è mossa da una superficiale infatuazione. Dal canto loro, i coniugi Cotton, tra una battuta sagace e l’altra, si scoprono ancora desiderosi di riprovarci per portare avanti la loro storia bruscamente interrotta. Nella sceneggiatura non ci sono particolari sprazzi di originalità, ma i cliché portati sullo schermo non stufano. La trama, anche se scontata e prevedibile, è in qualche modo rassicurante: capire dopo poco come andrà a finire non toglie nulla alla visione del film perché non ha l’obiettivo o la pretesa di concorrere agli Oscar, ma semplicemente di intrattenere suscitando ilarità.
Un film semplice e senza pretese, capace di far divertire con leggerezza.
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