“Inside Out”, davvero emozionante
Inside Out (Usa, 2015)
regia: Pete Docter
Animazione CGI 3D
durata: 90 min.
Avviso per genitori, insegnanti, psicologi, assistenti sociali, educatori ed educatrici di tutti i tipi: mettete pure in soffitta le decine o centinaia di volumi che avete consumato per provare a capire cosa c’è dentro la mente dei nostri figli; da oggi vi basterà Inside Out. Cinque anni di lavoro, con la benedizione del padre fondatore John Lasseter, hanno permesso a Pete Docter (regista e co-sceneggiatore) e alla sua nutritissima squadra di creare un vero capolavoro.
Entriamo nella mente di Riley, figlia unica di una giovane coppia che vive nel Minnesota, fin dalla sua nascita. Mamme e papà di bambini piccoli riconosceranno come immediatamente famigliari smorfie e lallazioni. Sono i momenti in cui entrano in scena le emozioni fondamentali che ci governano: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia. Passata l’infanzia e arrivata agli undici anni, Riley dovrà trasferirsi a San Francisco a causa del lavoro paterno. Preadolescenza più sradicamento combineranno una miscela potenzialmente esplosiva, che coinvolgerà gli spettatori dall’inizio alla fine in una girandola di trovate visive, narrative, emotive.
Siamo di fronte a un vero patrimonio di competenza psicologica e psicoanalitica, nel quale non mancano riferimenti alle neuroscienze; a un coloratissimo e meraviglioso riassunto di molti passaggi dell’arte figurativa contemporanea; a un toccante racconto di come l’età del crescere sia, insieme, entusiasmante e dolorosa, malinconica e affascinante.
C’è soprattutto, e non è il merito maggiore perché è difficile fissare una gerarchia, la definizione che tutte le emozioni sono fondamentali e che solo la loro cooperazione attiva, a volte in apparenza conflittuale, può generare personalità solide. Si potrebbe ad esempio scrivere un intero trattato, e magari qualcuno lo farà, sull’idea secondo cui i ricordi fondamentali formino delle isole emotive capaci di reggere l’architettura della personalità umana. Ma è solo uno degli innumerevoli esempi che si potrebbero fare.
Due modesti consigli: forse per i bambini molto piccoli soprattutto la seconda parte è un po’ impegnativa; ci si fermi alla visione anche dei titoli di coda, durante i quali molte categorie professionali, soprattutto le insegnanti, troveranno qualche decina di secondi a loro dedicati di grande soddisfazione.