Tredici sindaci e un tesoro da far fruttare
Chiamati a valorizzare i territori del Soave, decretato dalla Fao patrimonio agricolo di rilevanza mondiale
Hanno ritirato una targa che equivale a un'investitura: impegnarsi a fare squadra e a lavorare insieme per valorizzare l'eccellenza del territorio del Soave, da poco riconosciuto come "patrimonio agricolo di rilevanza mondiale" (Fao Giahs).
I tredici sindaci di San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, San Pietro di Lavagno, Illasi, Colognola ai Colli, Caldiero, Cazzano di Tramigna, Soave, Monteforte d’Alpone, San Bonifacio, Roncà, Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione sono i primi custodi di questo territorio, 13mila ettari in cui si sviluppa la denominazione.
Tocca a loro mettere in campo alcuni spunti del piano d’azione legato al riconoscimento Giahs della Fao. In apertura di Vinitaly sono stati incaricati ufficialmente di questo compito di tutela. «Qualche anno fai mai avremmo pensato di essere riconosciuti a livello mondiale, com’è accaduto; se però facciamo un’analisi dettagliata, capiamo che si è arrivati a questo risultato col tempo, grazie all’impegno del Consorzio», dice Gaetano Tebaldi, primo cittadino di Soave.
Sono proprio i rappresentanti della popolazione che, insieme al Consorzio e alle associazioni di categoria, come Coldiretti, daranno vita a un comitato di gestione per “spendere” al meglio questo riconoscimento. «Noi sindaci sappiamo che bisogna superare i campanilismi e valorizzare insieme questo titolo, ragionando in una prospettiva di medio-lungo termine – sottolinea il sindaco che, giocando in casa, fa da capofila della rete –. Partiremo da regolamenti condivisi per i trattamenti fitosanitari, continuando a tutelare i muretti a secco, manufatti strategici sia dal punto di vista della sicurezza idraulica che da quello paesaggistico, fino ad allargare lo sguardo alla promozione del territorio».
“Vinitaly and the city”, in programma questo fine settimana, sarà l’occasione per far conoscere maggiormente il logo “Soave traditional vineyards”. «Per noi il fuori salone di Vinitaly rappresenta una finestra che ci apre al mondo, per questo siamo grati alla Fiera di aver riconfermato Soave tra le piazze scelte», aggiunge il sindaco. Non si guarderà solo ai turisti stranieri: si cercherà d’invogliare i veronesi a frequentare questi luoghi e a toccare con mano la loro unicità.
Pensando al futuro, infine, occorrerà tener conto delle capacità ricettive dell’area e fare le debite riflessioni. «L’anno scorso ho avuto la follia di applicare la tassa di soggiorno a Soave: di sicuro, per poter accogliere i potenziali turisti bisogna crescere, stimolando l’offerta ricettiva col recupero di fabbricati del centro storico e di strutture come gli agriturismi», riconosce Tebaldi.
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