In campo “Campanile 2.0”: i giovani si mettono in gioco

di BEATRICE CASTIONI
Favorire il confronto e le relazioni tra pari nel contesto sportivo, l’autostima e la percezione di sé. Stimolare la presa di coscienza del valore e della cura del proprio corpo, così come l’espressione della propria personalità. Diffondere la cultura del rispetto delle regole e dell’altro e l’importanza della collaborazione per il raggiungimento di un obiettivo comune e condiviso. Questi gli obiettivi del progetto di “F.C. Campanile 2.0: in campo come nella vita”, nato nell’ottobre 2023 grazie a tre giovani del territorio, Davide Gambaretto, Thomas Pozzerle e Andrea Caturano, che hanno coinvolto il Servizio educativo territoriale del Comune di Povegliano e l’Amministrazione stessa, il circolo Noi, la parrocchia e il Tacd Povegliano, per coinvolgere i ragazzi in attività ludico-ricreative-sportive sane e per combattere il disagio giovanile della zona.
I referenti che ad oggi si sono presi carico dell’iniziativa sono l’educatrice territoriale di Povegliano, Marta Benali; la parrocchia, con don Giorgio Costa e suor Emma Tommasi; il Comune e il circolo Noi “Il Gabbiano”, rappresentato appunto da Gambaretto, Pozzerle e Caturano.
«In questo contesto sociale – spiegano i referenti del progetto – era nata l’idea di ridare vita a un’attività di aggregazione giovanile che si svolgeva negli anni 2016/2018, allora denominata “F.C. Campanile”, riproponendola oggi come “F.C. Campanile 2.0: in campo come nella vita”». L’idea era proprio quella di proporre un riavvicinamento allo sport grazie al calcetto a 5, per tutti quei ragazzi dai 16 ai 25 anni che si ritrovano nella piazza centrale del paese o nei bar limitrofi agli spazi parrocchiali e dargli un’alternativa per divertirsi. Un’opportunità per mettersi in gioco appunto giocando, nel rispetto delle regole e di una disciplina che diventano parte integrante di un atteggiamento da tenere nella vita di tutti i giorni, intrecciando relazioni di amicizia e collaborazione, nella squadra di calcio così come al di fuori».
«Nella vita nessuno ti regala niente, ma tutto te lo devi guadagnare – spiega Davide Gambaretto –. Ci siamo iscritti al torneo di calcio a 5 organizzato dal Noi Sport Verona, che conta 10 squadre aderenti al torneo del Noi sul territorio. Non è perché eravamo nuovi, inesperti e scarsi che gli avversari nelle partite ci andavano giù morbidi, anzi. Ecco i nostri numeri: 44 allenamenti, 23 partite ufficiali, 4 amichevoli, 3 cene al Noi, 2 aperitivi in Comune, 15 turni complessivi di pulizia del tendone utilizzato per giocare. Una prima fase conclusa con 17 sconfitte e una vittoria. Una seconda fase conclusa con 4 vittorie su 4 e stagione finita con l’alzata della coppa del “Girone Coppa”, grazie all’incredibile vittoria di domenica 26 maggio contro Vinamour. Onore al merito a chi non ha mai mollato; alcuni ci hanno abbandonato lungo il percorso (siamo partiti in 17 e arrivati in 10). Perché nelle difficoltà la cosa più facile è arrendersi, mollare, specie se non hai niente da perdere».
Gli slogan che fanno parte del percorso sportivo e di crescita personale dei partecipanti sono principalmente “Io sono meglio di quello che sono” e “Gratuitamente ricevete, gratuitamente donate”. La dimostrazione è che cambiare in meglio è possibile, ancor più se il percorso è condiviso con il prossimo, in un’epoca in cui ci viene insegnato a pensare soltanto alla propria individualità. Conclude Gambaretto: «Resterà il ricordo di una stagione incredibile che, con i suoi alti e bassi, ci ha visti alzare la coppa e toglierci ognuno piccole-grandi soddisfazioni, perché per noi lo sport è una metafora della vita. E resterà il ricordo delle persone che hanno creduto in noi».