Il Film Festival della Lessinia premiato con il "Derlo d'oro"
È il massimo riconoscimento che il Comune di Bosco assegna per richiamare i valori dell’impegno e dell’attaccamento alle origini
Per i montanari è sinonimo di impegno, fatica, dedizione. Non è un caso, quindi, se il Comune di Bosco Chiesanuova ha deciso di associare a un oggetto della tradizione contadina come il derlo la massima onorificenza che può assegnare. La gerla era usata per trasportare il fieno dai pascoli alle stalle, le foglie e i ricci raccolti nei boschi, la terra lungo i pendii. Dal passato ai giorni nostri perché, nel capoluogo lessinico, identifica il “Derlo d’oro”: riconoscimento che l’amministrazione comunale attribuisce da vent’anni per richiamare i valori dell’impegno e dell’attaccamento alle origini.
È accaduto con lo sport quando a essere insigniti sono stati la campionessa di mountain bike Paola Pezzo, gli olimpionici di fondo Fulvio e Sabina Valbusa, lo Sci Club di Bosco. Poi con la cultura, nel ricordo del cantante lirico Ivo Vinco, e con la solidarietà, nel nome di padre Renzo Florio per i meriti umanitari nelle missioni in Spagna e Brasile. Nei giorni scorsi è toccato al Film Festival della Lessinia, rassegna cinematografica internazionale che aggiunge così al suo palmares un ulteriore premio dopo l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e i patrocini del Ministero dell’ambiente e Wwf Italia Onlus.
«Il Film Festival è la rassegna di tutta la Lessinia, una manifestazione che ha saputo cogliere molti aspetti della vita e delle tradizioni montane», ha sottolineato il primo cittadino Claudio Melotti affiancato, nella cerimonia che si è svolta nella sala Olimpica del Teatro Vittoria, dai componenti del consiglio comunale. Nata a Bosco nel 1995, la kermesse si è svolta in forma itinerante tra Erbezzo e Cerro fino al 2006 per tornare alle origini nel 2007.
Si è affermata come unico concorso cinematografico internazionale dedicato a film su vita, storia, tradizioni in montagna lasciando ad altre rassegne la presentazione di opere incentrate su alpinismo e sport. «Oggi il Film Festival è una manifestazione di alto valore culturale, sociale e artistico che ha come obiettivo rappresentare, valorizzare e favorire la conoscenza delle realtà sociali, linguistiche, umane ed economiche, ambientali e naturalistiche, storiche e artistiche della montagna», ha evidenziato.
«Questo riconoscimento arriva dalle persone, dalla comunità. Questo ci riempie di orgoglio assieme ad aver aperto le finestre in maniera trasversale: da Bosco Chiesanuova passa una cinematografia che parla, che apre al mondo», ha commentato il direttore artistico, Alessandro Anderloni, con Giancarlo Corradi, presidente dell’associazione Film Festival della Lessinia, e Vito Massalongo, alla guida del Curatorium Cimbricum Veronense, associazione a cui si deve l’intuizione di aver fatto nascere la rassegna venticinque anni fa. La gerla, oggetto straordinario che testimonia la storia dei montanari, simboleggia tenacia e pazienza: «Virtù che chi organizza manifestazioni pubbliche a livello internazionale, e non solo, deve avere. La cosa più straordinaria è essere ancora qui dopo venticinque anni – ha chiosato –. Il derlo dice che siamo tenaci montanari. Questo riconoscimento va a tutte le persone che nel tempo hanno portato questo derlo».
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