Casa di riposo: in camera ci sono foto d'artista
Bella iniziativa a Villafranca, al primo piano della Morelli Bugna, fresca di ristrutturazione
Offrono una finestra sul mondo a chi non lo può più vedere. Sono le 15 immagini scattate da quattro fotografi per la casa di riposo Morelli Bugna di Villafranca e affisse due per ogni nuova stanza completata al primo piano della struttura in queste settimane. È stato un modo per festeggiare la fine dei lavori che ora procederanno al secondo e al terzo piano.
L’idea è venuta al Cda della struttura per anziani di via Rinaldo, retto da Cristiano Facincani, impegnato nei lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi nel centro, per 3,7 milioni di euro. Al primo piano le vecchie stanze a più letti sono state trasformate in otto camere doppie, molto accoglienti e dotate di strumenti tecnologici come il quadro per l’ossigenazione a parete o il sollevatore binario a soffitto. Ciascuna stanza ha un bagno privato e un angolo salottino per i parenti o per i pazienti che possono alzarsi dal letto e vogliono leggere o scrivere. Le ampie vetrate danno su una vista particolare: si vede tutto il profilo del castello scaligero.
Sulla parete davanti ai letti sono stati disegnati tre riquadri di colore diverso: in quello centrale sarà affisso il televisore e nei due laterali appunto le foto firmate da quattro fotografi villafranchesi: Amalia Musitelli (scomparsa a pochi giorni proprio dall’inaugurazione dell’iniziativa cui aveva partecipato con entusiasmo), Renato Begnoni, Davide Ortombina e Gino Turina.
Le foto sono state esposte in una mostra nella sala ricreativa della casa di riposo per qualche giorno prima di essere appese nelle stanze: due per camera eccetto una gigantografia dell’Arena a Verona, di Musitelli, che sarà da sola in una stanza più piccola. Gli scatti rimandano alla bellezza della natura e di luoghi che gli ospiti non possono vedere di persona ma dai quali traggono conforto vedendoli sul muro davanti a loro. Begnoni ha proposto due immagini delle montagne della Val d’Aosta che svettano in un cielo limpido e due vedute di Verona immortalata dall’ansa dell’Adige tra San Giorgio e Castelvecchio. «La fotografia è pensiero e introspezione – ha spiegato l’artista –. È arte che non deve stare in un museo, ma in questi luoghi, perché qui dà voce ad altro». Ortombina ha scelto la Venezia inesplorata dai turisti: «Quella dei canali. Volevo una cosa semplice, colorata e riconoscibile».
Turina ha guardato al cielo sconfinato con due dittici – uno dedicato alla luna e uno alle nuvole – e intitolati Passaggi del tempo: «Sono per le persone chiuse in un luogo dal quale non possono uscire», ha detto. «Mi sono immedesimato in loro per dare un po’ di conforto e proiettarli fuori. Il cielo poi è un rimando al tempo vissuto e alla speranza». Musitelli ha scelto le sue foto con la figlia Jones, presente con la sorella Laura all’inaugurazione. «Ci abbiamo messo dieci ore perché per ogni scatto Amalia ricordava aneddoti di quando l’aveva fatto. Nella scelta delle foto per la casa di riposo si è orientata sulla solarità e sulla gioia di vivere espressa nel suo girasole. Quest’ultimo fu ripreso con una lente apposita fissata sul soggetto, ma tutto ciò che stava attorno doveva essere messo a fuoco manualmente. È uno scatto del 1985, senza trucchi o tecnologie: allora non c’era photoshop – ha spiegato la figlia Jones –, ma si lavorava con tecnica, manualità e conoscenza».
Al primo piano, oltre alle otto stanze è stato ricavato un ambulatorio medico, un ufficio per la caposala e la farmacia. Ora si procederà con le stanze al secondo piano, che saranno arricchite con opere degli artisti dell’Accademia Cignaroli, e al terzo piano dove entreranno, invece, quadri degli studenti del liceo artistico villafranchese “Carlo Anti”. L’ente, inoltre, sta completando l’area sociale al pianterreno dove trasferirà anche la palestra ora collocata nel seminterrato. Questo intervento sarà terminato entro Natale e lo spazio sarà abbellito da una foto a parete dell’interno del castello la cui erba prosegue con il pavimento verde della palestra.
«È bello – ha commentato all’inaugurazione il sindaco Roberto Dall’Oca – che questo luogo diventi inclusivo e accogliente». La mattinata è stata anche un’occasione per ricordare Amalia Musitelli. «Era gioiosa e piena di vita – ha detto Facincani –. E noi con questo progetto portiamo colore, bellezza e vita nella nostra struttura».
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