Riaperto a Bonavicina il circolo Noi
di FABIO TOMELLERI
Con la benedizione del vescovo Pompili
di FABIO TOMELLERI
Sono tornati a popolarsi di persone ed attività i locali del circolo Noi “Santi Filippo e Giacomo” di Bonavicina. L’inaugurazione della sede dell’associazione di promozione sociale, che si trova accanto alla chiesa parrocchiale della frazione di San Pietro di Morubio, si è svolta venerdì 11 novembre, dopo due anni di chiusura e dei conseguenti lavori di “riallestimento” di sale interne e spazi esterni eseguiti dai volontari.
La serata è stata resa più significativa dalla presenza di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Verona, che ha benedetto i locali risistemati. Accanto a lui erano presenti il parroco don Raffaello Serafini, il sindaco Corrado Vincenzi, il presidente del circolo Massimo Signoretto, l’assessore a Bilancio ed associazionismo Gianni Bonfante e numerosi fedeli. Bonfante ha spiegato che la decisione di sistemare il circolo era stata presa un anno fa, nel bel mezzo della chiusura imposta dall’emergenza Covid. Pertanto gli ultimi 12 mesi sono stati spesi per dotare gli ambienti, tra le varie cose, di nuovi giochi procurati dall’amministrazione comunale e destinati ai più piccoli. Un ritardo di alcune settimane sulla tabella di marcia è stato provocato dal fortunale che a luglio ha flagellato la frazione, provocando danni a vari edifici.
Prima della benedizione, il Vescovo ha citato la parabola della casa costruita sulla roccia, riportata nei vangeli di san Matteo e san Luca. «Mi sembra – ha detto mons. Pompili rivolgendosi ai volontari – che questo circolo sia costruito sulla roccia e non sulla sabbia, e che voi abbiate colto l’insegnamento di Gesù. Assieme alle istituzioni non vi siete difatti limitati a raccogliere il disagio proveniente dai più giovani, ancor più confusi dalla pandemia. Siete passati dall’ascolto alla pratica, costruendo uno spazio reale, tangibile, che in qualche modo fa da contraltare al vivere quotidiano dei nostri ragazzi, legato in maniera preponderante al mondo digitale. La nuova dimensione tecnologica in cui sono immersi non va però demonizzata, in quanto anch’essa è parte della realtà in cui viviamo. Pertanto è nostro dovere far riscoprire ai giovani l’importanza del rapporto diretto tra le persone, che va al di là del dialogo che si può instaurare per mezzo di un display elettronico».
Pure il sindaco Vincenzi ha concordato: «Il circolo Noi è un punto fisico di ritrovo per i ragazzi, che qui possono riscoprire il contatto interpersonale. L’uomo ha bisogno di questi rapporti, i giovani devono potersi guardare negli occhi e sollevare una volta tanto lo sguardo dagli schermi dei loro telefonini».
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento