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Don Barba: «Il mio sì alla vita Ringrazio Dio per la fiducia»

di DANIELA RAMA
Pieve di Colognola, il sacerdote ha ricordato il 60° di ordinazione

Don Barba: «Il mio sì alla vita  Ringrazio Dio per la fiducia»

di DANIELA RAMA
Domenica 30 giugno la comunità di Pieve, guidata dal parroco don Gabriele Lanciai, si è stretta intorno a don Adriano Barba, collaboratore parrocchiale, nella ricorrenza del 60° anniversario di ordinazione sacerdotale. All’inizio della Messa presieduta da don Barba, affiancato da don Gabriele e dal diacono Francesco Battaglia, don Adriano ha manifestato la sua gratitudine per un traguardo così importante.
«Nel ringraziare il Signore per questi 60 anni di ministero, esprimo il desiderio di poter vivere gli ultimi anni in pace con Lui e con la mia coscienza e soprattutto cercando di essere fedele sempre alla mia vocazione», ha esordito il sacerdote. 
Nato a Verona il 31 luglio 1938, don Adriano è entrato tredicenne in Seminario e il 1° luglio 1964 è stato ordinato dal vescovo Giuseppe Carraro nella sua parrocchia di Marcellise. Ha operato come curato a Dossobuono, San Pietro di Morubio e Villa Bartolomea. Successivamente è stato collaboratore a San Martino Buon Albergo, assumendo l’ufficio di co-parroco nel 1976. Dal 1988 ha guidato la comunità di Mezzane di Sotto fino al 2003 e poi, dal 2003 al 2011, è stato parroco moderatore dell’unità pastorale di Mezzane. Nel 2011 è approdato a Pieve «dove – ha raccontato – sono stato accolto fraternamente dal parroco di allora, nonché mio amico, don Orazio Castagna e dalla comunità».
Nel corso dell’omelia, don Barba ha spiegato: «Oggi, accompagnato dalla freschezza e dal fascino del Vangelo appena sentito, che è un sì alla vita, anch’io, con entusiasmo, dico il mio sì alla vita e rendo grazie al Signore che è stato paziente e misericordioso con me accordandomi la sua fiducia al di là dei miei meriti e delle mie capacità. Accoglierò ogni giornata che mi sarà ancora una volta donata come una benedizione e un’opportunità per alimentare la fiducia e la speranza. E oggi abbiamo bisogno di fiducia reciproca e di speranza per testimoniare fino alla fine che solo l’amore del Signore salva e libera».  Significative sono state anche le parole rivolte a lui da don Lanciai: «Tre cose mi colpiscono di te: la semplicità, caratteristica che vivi, esprimi e doni; l’equilibrio che tu ci fai percepire come fondamentale anche quando la strada si fa un po’ scoscesa, e la saggezza data anche dall’età, ma da intendersi soprattutto come sapienza, dono dello Spirito Santo».

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