Sarà il cupolone di Verona dentro un’area riqualificata
Nel mosaico degli ex Magazzini generali si completa un ulteriore fondamentale tassello. Sono in fase di ultimazione i lavori di riqualificazione della Rotonda: sotto la suggestiva cupola (simbolo delle storiche celle frigorifere) troverà casa, il prossimo anno, Eataly
Nel mosaico degli ex Magazzini generali si completa un ulteriore fondamentale tassello. Sono in fase di ultimazione i lavori di riqualificazione della Rotonda: sotto la suggestiva cupola (simbolo delle storiche celle frigorifere) troverà casa, il prossimo anno, Eataly. A poco più di novant’anni dall’avvio delle attività della stazione specializzata – progettata dall’ing. Pio Beccherle e inaugurata nel 1930 – il complesso si prepara a diventare la più spettacolare sede italiana del colosso delle eccellenze enogastronomiche nazionali.
Non è l’unica novità che riguarda il sito scaligero: crocevia, in passato, di floride economie dove ora s’intersecano presente, passato e futuro della città. Per caratteristiche, il recupero realizzato dal Fondo Verona Property e gestito da Patrizia Reim Sarl, è tra gli interventi privati di maggiore rilevanza in Veneto degli ultimi tre decenni: un Business district il cui valore complessivo degli investimenti è di circa 100 milioni di euro. Una sfida non facile, in particolare per le iniziali difficoltà burocratiche, «superate grazie alla collaborazione del Comune di Verona e della Soprintendenza», spiega Dario Strano, country manager dell’immobiliare Patrizia. «Malgrado il Covid-19, siamo in grado di consegnare l’intera area, con le sue strutture e i recuperi industriali, nei tempi previsti, quindi a giugno del 2021. L’apertura sarà a Natale del prossimo anno». La visione complessiva dell’intervento, che porta la firma dell’arch. Mario Botta, «prevede la nascita di un distretto finanziario durante la settimana, con molti uffici di realtà internazionali e istituti bancari già presenti; di un luogo di aggregazione grazie a Eataly e di aree verdi», prosegue.
Da “macchina del ghiaccio” a complesso che rende omaggio al made in Italy: l’intervento ha visto il recupero di 13mila mq di superficie, di cui 2.500 destinati ad area commerciale e in parte a sede museale. Economia e cultura sono le direttrici che il Fondo Verona Property a gestione Patrizia ha seguito, con un investimento totale di 40 milioni di euro, che saranno recuperati attraverso gli affitti e la redditività del sito.
Il progetto prevede, al pianterreno, uno spazio commerciale di vendita al dettaglio; al primo piano un complesso di cinque sale a uso culturale, di cui quattro piccole da 70 posti circa ciascuna e una più grande da massimo 500 posti. L’interno si caratterizza per settori triangolari, un tempo adibiti a celle frigorifere, elementi rettangolari e spazio centrale della cupola. In corrispondenza di tali percorsi, le pareti sono state demolite per creare funzionali aperture; il perimetro di ciascuna cella frigorifera è stato perforato per realizzare passaggi utili a una maggiore fluidità del percorso. Le demolizioni interne al primo piano sono state ridotte al minimo per preservare la struttura originale. Dalle due scale principali si accede al foyer, che si snoda attorno al tamburo della cupola e lungo le gallerie rettangolari comprese tra i setti principali. Grazie al ripristino delle aperture originali lungo questo percorso, il visitatore è sempre in relazione con lo spazio principale della cupola, dettaglio simbolo della struttura.
Nel rispetto del passato, è prevista la creazione di uno spazio espositivo incentrato sui Magazzini generali per documentare e ricostruire le vicende storiche, urbanistiche e architettoniche del grandioso complesso industriale. Fulcro della parte museale è, su richiesta della Soprintendenza, la ricollocazione della gigantesca macchina del ghiaccio. Richiamo al sistema articolato ed efficiente in cui arrivo e immagazzinamento merci, imballaggio e refrigerazione, stivaggio in appositi vagoni ferroviari e trasporto nel continente europeo fino alle regioni scandinave erano frutto di processi di lavorazione e logistica accuratamente pianificati. Negli anni Ottanta, con la dismissione dei Magazzini generali trasferiti nel più funzionale Quadrante Europa, il fabbricato adibito a uffici, dopo qualche anno di utilizzo con diverse funzioni, fu abbandonato.
«Questa è stata un’attività esemplare di recupero, portata avanti per anni dalla Soprintendenza», ricorda il soprintendente Vincenzo Tinè. «Contesti industriali come questo sono quelli che più si prestano alla conservazione di valori di identità, memoria e percezione ma anche di innovazione – continua –. A fianco della Verona storica, coi suoi contenuti tradizionali, si ritrova una città moderna e innovativa che può proporre un’alternativa a cittadini e turisti».
Altrettanta cura è stata riservata all’esterno, dove sono a buon punto i lavori per il completamento di un parcheggio multipiano; nel crono-programma è indicato pure il rifacimento della viabilità di via Santa Teresa quale opera compensativa. «È stato sciolto il nodo relativo al muro di confine, che verrà in parte abbattuto per aprire veramente questi spazi alla città. La parte verde interna porterà alberi e un’area piantumata, in modo che ci sia una continuazione con il vicino parco. Aspetto importante, questo, per una funzione ambientale», sottolinea l’assessore comunale all’Urbanistica, Ilaria Segala.
Prendendo spunto dal giardino urbano delle città dell’Ottocento, è nei progetti la creazione di una porzione di verde pubblico con parterre di aiuole attraversate da percorsi piani. Un mosaico di colori e profumi, con aperture lungo il muro di confine, visibile da viale del Lavoro lungo un fronte di oltre 300 metri. Una serie di percorsi, di vasche verdeggianti e vasche d’acqua sottolineeranno l’asse ovest-est. Su questa direzione s’innestano gli accessi delle funzioni principali del sito, in connessione con il vicino polo fieristico, in futuro raggiungibile da un sottopassaggio. All’estremità est si trova l’ingresso principale della Rotonda; un accesso secondario richiama invece la memoria storica del percorso dei treni che entravano nella stazione frigorifera e funge da passaggio privato per la sala museale adiacente.
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