Adolescenza: se ne parla al Festival della Dottrina Sociale e al Job&Orienta
di REDAZIONE
Due interventi dello psicologo Amedeo Bezzetto, dell'ospedale Santa Giuliana, su giovani, scuola e sport
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Festival della Dottrina sociale e Job&Orienta. L'Ospedale di Santa Giuliana parteciperà ai due eventi clou del novembre culturale e di formazione veronese con lo psicologo e psicoterapeuta Amedeo Bezzetto, responsabile dell'Area Riabilitativa Adolescenti.
Sabato 25 novembre, Bezzetto sarà relatore al Job&Orienta al convegno dell'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto "La relazione scuola-famiglia: ruoli e collaborazioni per favorire la buona crescita umana, il processo di apprendimento e il progetto di vita dello studente", alle 10 in sala Rossini al Centro Congressi di VeronaFiere.
L’evento, rivolto a dirigenti scolastici, docenti e genitori di alunni di medie e superiori, sarà un'occasione di riflessione sul valore della relazione scuola-famiglia in ottica costruttiva e collaborativa perché solo l'alleanza scuola-famiglia valorizza il mondo interiore degli adolescenti. E infatti «quando l'esperienza dell’apprendimento dei ragazzi si intreccia con una buona relazione tra scuola e famiglia il processo evolutivo dell’adolescenza si sviluppa in tutta la sua forza e bellezza», spiega Bezzetto che interverrà con Marco Bussetti, direttore Generale dell'USR, Angela Riggio, dirigente dell'Ufficio II USR, e Filippo Sturaro, dirigente tecnico dell'USR.
Nel pomeriggio, alle 15, Bezzetto sarà al Festival della Dottrina Sociale, in sala Blu, al Palaexpo del Centro Congressi diVeronaFiere, per gli incontri dedicati al tema «Relazione, accoglienza, passione: lo sport come scuola di vita». Dopo il primo appuntamento, Bezzetto parteciperà alla tavola rotonda «Dalla panchina alla vita» dialogando con Marco Ottocento, imprenditore sociale della Fondazione «Più di un sogno»; Roberto Nicolis, della Grande Sfida; Nicoletta Caselin, ex cestista di serie A e della nazionale; Fabio Fornasini, di studio Sisociale.
Per Bezzetto lo sport è una necessità per i più giovani: «I nostri adolescenti non ci chiedono di vincere la sfida o la gara sportiva ma di essere coinvolti e poter partecipare allo sport perché ne sentono un profondo bisogno per crescere non solo fisicamente ma emotivamente e socialmente per costruire la propria identità».
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