Zenari tra i più gettonati nelle visite di cortesia
Una grande ma composta affluenza di persone in Aula Paolo VI per le tradizionali visite di cortesia ai nuovi cardinali. Zenari tra i più gettonati: dal vescovo di Verona Giuseppe Zenti a presuli siriani delle chiese orientali, ma anche molti i veronesi che lo hanno avvicinato per salutarlo: preti suoi compagni di classe e amici di Rosegaferro, Buttapietra e Cerea dove ha svolto il suo ministero sacerdotale prima di essere chiamato al servizio della Santa Sede. Numerosi giornalisti lo hanno intervistato sulla situazione nella martoriata Siria.
Per due ore è rimasto in piedi, rivestito della porpora, davanti alla Resurrezione di Pericle Fazzini in aula Paolo VI. Per le migliaia di persone che lo hanno avvicinato, il cardinale Mario Zenari ha avuto sorrisi, abbracci, strette di mano e parole di ringraziamento. Persone semplici, come quella signora di mezza età che sembrava capitata lì per caso quasi verso la chiusura della sala (aperta dalle 16.15 fino alle 18.30) e ci ha chiesto che ministero svolgesse e dove. Alla risposta "nunzio apostolico in Siria" una luce di stupore le è balenata negli occhi accompagnata dall'espressione: «Allora deve essere proprio bravo!».
«Sono delle emozioni tutte particolari - ha affermato il neoporoporato al quale papa Francesco ha imposto la berretta rossa, ha consegnato l'anello e assegnato la diaconia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci fuori Porta Cavalleggeri - un'esperienza anche difficile da esprimere». Tra l'altro Zenari, essendo il primo della lista, è stato una sorta di portavoce di tutti i 17 nuovi cardinali, visto che ha rivolto al Papa il saluto iniziale - tutt'altro che formale e che ha sforato il tempo di tre minuti assegnatogli «ma non potevo non parlare della Siria!» - e era la sua la voce che si udiva quando insieme hanno fatto la professione di fede e giurato fedeltà e obbedienza al Papa e ai suoi successori.
Tra le persone che hanno voluto rendergli omaggio nove vescovi siriani, tra i quali il Patriarca melchita, una delegazione del patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e, da parte statale, l'ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica araba siriana presso la Santa Sede.
Verona era rappresentata dal vescovo Giuseppe Zenti che guidava la delegazione diocesana composta dal vicario generale mons. Roberto Campostrini e dai vicari episcopali mons. Alessandro Bonetti e mons. Callisto Barbolan. Vi erano anche una ventina di sacerdoti scaligeri, tra cui sette dei suoi compagni di ordinazione e tra questi alcuni che iniziarono con il cardinale il percorso in Seminario in prima media. Moltissimi i fedeli giunti in Vaticano per il Concistoro, in primis i compaesani di Rosegaferro, ma anche fedeli di Buttapietra e Cerea, dove Zenari ha svolto i primi anni di ministero sacerdotale, prima di essere chiamato al servizio della Santa Sede.
La diocesi scaligera festeggerà il neoporporato con una solenne concelebrazione sabato 26 novembre alle 16 in Cattedrale.