Il pellegrinaggio alla Corona segna la ripresa post-pandemia
di ADRIANA VALLISARI
Piccola-grande impresa dei giovani di Dossobuono che hanno raggiunto il santuario a piedi e in bici
di ADRIANA VALLISARI
Gli otto più temerari hanno inforcato la bicicletta a Dossobuono e hanno pedalato fino a Brentino Belluno, dove all’imbocco del Sentiero del pellegrino c’era una dozzina di compaesani ad attenderli. Poi, tutti insieme, una ventina di giovani e i loro accompagnatori hanno affrontato la salita fino al santuario della Madonna della Corona. Calibrando il ritmo per non lasciare indietro nessuno e compiendo una piccola-grande impresa.
Il pellegrinaggio del 12 giugno scorso dei “giovani di Dosso” alla Corona rimarrà impresso a lungo nella memoria di chi l’ha vissuto. «È stato un concentrato emozionante di tante cose: lo stare insieme, la felicità di raggiungere un obiettivo, la bellezza di guardarsi dentro e l’apertura alla speranza e al futuro, dopo il periodo di isolamento e solitudine: abbiamo visto giovani stanchi ma felici, tanto da voler poi fare la discesa tutti insieme», racconta Stefano Valle, formatore degli animatori con la moglie Francesca Battistoni e il seminarista Tommaso Cavagnari.
La salita, la scoperta del santuario, la Messa animata, il ritorno. Una proposta per lasciare un piccolo seme, capace di dare frutto. Ne è convinto il parroco di Dossobuono, don Andrea Mascalzoni. «Di ostacoli da superare con fatica, nell’ultimo anno ne abbiamo avuti tanti con la pandemia; camminare insieme ci insegna a essere sempre pronti a fronteggiare le difficoltà e a non perdere di vista la meta – osserva –. Nei momenti bui, è importante tenere accesa la luce della speranza, anche se appare come un piccolo cerino: annunciare il Vangelo e testimoniarlo nelle difficoltà ci aiuta a coltivare la fiducia e a valorizzare le piccole cose, magari date per scontate». È con questo spirito che la parrocchia sta organizzando i campi estivi e il Grest, che inizierà a luglio. «L’abbiamo voluto fare anche l’anno scorso, dopo un lavoro enorme per i protocolli di sicurezza: un segnale per dire che non bisogna lasciarci andare, ma provare a navigare nella tempesta, anche se è impegnativo», spiega don Andrea.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento