8xmille: uniti nel dono possiamo fare molto
di MONS. GIORGIO BENEDETTI
Come funziona il nuovo “sovvenire alle necessità della Chiesa” avviato dopo il Concordato del 1984
di MONS. GIORGIO BENEDETTI *
Comunione, corresponsabilità, partecipazione, perequazione, solidarietà, trasparenza e libertà sono alcuni dei valori ecclesiali e civili su cui si fonda il sostegno economico alla Chiesa scaturito dalla revisione concordataria del 1984, che rendono più ricca spiritualmente l’intera comunità. Insieme, sacerdoti e laici sono chiamati a testimoniare con la loro vita questi valori e ad amministrare i beni spirituali e materiali che la Chiesa possiede. E sono anche chiamati, corresponsabilmente, al reperimento delle risorse necessarie al sostegno della vita e della missione della Chiesa.
Si tratta di una sfida permanente, capace però di educare le comunità ad essere sempre più quella Chiesa “casa e scuola di comunione” descritta dal Concilio Vaticano II. Una Chiesa nella quale si accantonano piccoli e grandi egoismi, gelosia, provincialismi. Nulla ha inventato o imposto il nuovo “sovvenire alle necessità della Chiesa” avviato dopo il 1984. Piuttosto esso ha contribuito a favorire la realizzazione pratica della Chiesa-comunione dove i fedeli sono chiamati responsabilmente a provvederla del necessario, anche economico perché abbia tutto quanto le occorre per assolvere alla sua missione di annuncio del Vangelo, di santificazione attraverso i Sacramenti, di assistenza pastorale e caritativa. Una sfida educativa che contribuirà al bene dell’intera comunità ecclesiale e civile.
Dopo il 1984 il sistema di sostegno economico della Chiesa si articola su due nuovi strumenti pratici: le offerte liberali intestate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e la destinazione dell’8xmille dell’Irpef. Le offerte liberali Queste offerte sono destinate esclusivamente al sostentamento dei 33mla preti diocesani. Essi non ricevono più la “congrua” dallo Stato e sono affidati ai fedeli un sistema perequativo e di solidarietà nazionale. Infatti le offerte donate da tutti i fedeli sono raccolte a livello nazionale e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente quelli delle comunità più piccole e bisognose e i presbiteri anziani e malati, che possono così contare sulla generosità di tutti.
Queste offerte sono, perciò, uno strumento importante perché fanno crescere la corresponsabilità dei fedeli verso tutti quei sacerdoti impegnati al servizio pastorale di comunità lontane geograficamente dalla propria, ma sempre in comunione fraterna tra di loro. Queste offerte sono deducibili dal reddito complessivo delle persone fisiche, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1.032,91 euro annui. L’offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi (modelli 730 e Redditi Persone Fisiche) da presentare l’anno seguente. La ricevuta di versamento (conto corrente postale, estratto conto della carta di credito, quietanza, contabile bancaria) va conservata per i successivi cinque anni solari.
Entrato in vigore nel 1990, l’8xmille ha riscosso un alto interesse e partecipazione tra i contribuenti, segno della stima e della fiducia nella Chiesa cattolica e nel suo operato. Grazie alle libere scelte dei cittadini, ogni anno la Chiesa può contare su delle risorse che vengono utilizzate, nel rispetto della legge, per tre finalità: le esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana, il sostentamento del clero diocesano (nella misura in cui le offerte intestate all’Icsc non coprano il fabbisogno annuale) e gli interventi caritativi in Italia e nel Terzo Mondo.
La Cei dà annualmente pubblico rendiconto del modo in cui ha ripartito e gestito l’8xmille: ciò per favorire la trasparenza e per far crescere la coscienza di partecipazione dei fedeli e di tutti i cittadini alla missione spirituale e caritativa della Chiesa. Per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica basta una firma sul modello 730 e Redditi Persone Fisiche. Chi usufruisce di questi modelli può esprimere la propria scelta firmando nella casella “Chiesa cattolica”. Se ci si rivolge ad un Caf o al commercialista è importante ricordare loro la propria preferenza. Per le modalità di consegna si seguiranno le norme vigenti.
Chi non è più obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, in prevalenza pensionati e lavoratori dipendenti senza altri redditi né oneri deducibili, può comunque destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica attraverso l’apposita scheda allegata al Cu, oppure con quella all’interno del modello Redditi Persone Fisiche. La scheda può essere consegnata gratuitamente entro la data prevista dalla legge in busta chiusa che recherà cognome, nome, codice fiscale del dichiarante e la dicitura “Scelta per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef” presso tutti gli uffici postali. È possibile consegnarla anche ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialista, Caf) che può richiedere un corrispettivo per il servizio.
* incaricato diocesano di Sovvenire
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