Una bella storia d’amore rivive dentro un libro
di ADRIANA VALLISARI
I ricordi del 93enne Alessandro Folco per la rimpianta moglie Annamaria
di ADRIANA VALLISARI
"Scarti improduttivi" per le logiche del mercato o persone “che si sono sacrificate per noi e che non possiamo derubricare dall’agenda delle nostre priorità”? Domenica 23 luglio si è tenuta la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani indetta da papa Francesco, il quale mai manca di mettere in guardia sui rischi della solitudine. “Non accada che, a furia di inseguire a tutta velocità i miti dell’efficienza e della prestazione, diventiamo incapaci di rallentare per accompagnare chi fatica a tenere il passo. Per favore, mescoliamoci, cresciamo insieme”, ha detto nell’omelia.
Incoraggiare lo scambio tra generazioni e valorizzare chi, pur nella vecchiaia, ha ancora tanto da trasmettere agli altri è una missione quotidiana per molte realtà, anche veronesi. Solo che, come si dice in gergo, “non fanno notizia”. Ecco perché quando viene pubblicato un piccolo libro come La memoria delle api, nato all’interno della Fondazione Marangoni di Colognola ai Colli, siamo felici di darne conto; ci offre l’occasione per ricordarci come l’attenzione agli anziani e la valorizzazione delle persone che vivono la fase discendente della propria vita abbiano delle ricadute positive sull’intera società.
In questa storia c’è un grande amore protagonista: quello fra Alessandro Folco, classe 1930, ospite della Marangoni dal 2017, e la moglie Annamaria, morta nel 2014. E i ricordi raccolti con delicatezza e precisione da un’educatrice della struttura, Consuelo Serino, che li ha riordinati in queste pagine.
Basta pronunciare il nome “Annamaria” perché il volto di questo signore d’altri tempi, originario di Cologna Veneta, si illumini con uno splendido sorriso, segno di 57 anni di matrimonio e di amore genuino sopravvissuto alla malattia (Alzheimer incluso) e alla morte. «Ho tantissimi ricordi che affiorano nella mia testa, la vecchiaia non li ha cancellati: l’unico mio cruccio, ora, è la difficoltà ad articolare le parole», ci dice, tenendo stretto fra le mani il volume che sopperisce a quest’ostacolo.
«L’idea è nata da un laboratorio di lettura ad alta voce che abbiamo attivato nella nostra struttura con un piccolo gruppo di ospiti, ognuno dei quali ha portato qualcosa di sé – spiega l’educatrice –. Alessandro ci ha fatto un dono condividendo i suoi pensieri, che sono diventati dei brevi racconti poi legati insieme in questo libro, che racconta momenti di vita con la moglie». Il titolo, curioso, rimanda alla memoria di navigazione che fa ritornare le api ai loro alveari: «Come loro, anche noi abbiamo trovato dei punti di riferimento per tornare ai nostri ricordi e alle sensazioni belle che lascia l’amore, nonostante il trascorrere del tempo», spiegano.
«Avevamo 15 anni quando ci siamo conosciuti, io mi sono innamorato al primo sguardo», racconta Alessandro, che per anni ha lavorato come direttore delle Poste. «La mia Annamaria invece faceva la sarta, era bravissima a fare gli abiti da sposa», ricorda. La sua voce, nelle pagine, ritorna ai momenti felici, ma non cessa di interrogarsi sui grandi misteri della vita: “La malattia cos’è?, continuo assiduamente a chiedermi: quel dolore nel trovarsi cambiati, quel capire e accettare che non ci si riconosce allo specchio o scoprire che le tue parole sono ormai confuse, non più chiare”.
«È una bella testimonianza quella che ci consegnano Consuelo e Alessandro, che aiuta a creare un ponte tra le generazioni, come suggerisce papa Francesco – sottolinea don Marco Preato, presidente della Fondazione Marangoni –. Alessandro è una persona molto disponibile e generosa, ed è ancora legatissimo alla moglie, tanto da commuoversi ogni volta che ne parla: è l’esempio della grande umanità dei nostri anziani e degli insegnamenti che ancora oggi possono trasmetterci». Come ricordarci che l’amore vince davvero tutto, anche la morte.
Nella foto in alto, il signor Alessandro Folco tra don Marco Preato e l'educatrice Consuelo Serino.
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