Un "cantiere" per aiutare gli ultimi
Momento formativo per gli operatori che fanno capo all'Adoa, l'associazione diocesana opere assistenziali
Rispondere ai bisogni emergenti e programmare l’accompagnamento del futuro. Con un occhio attento agli anziani non più autosufficienti, alle persone con disabilità e a chi si trova in uno stato di bisogno. In una parola, a quelli che sovente la società etichetta come “ultimi”. È pensando a loro che giovedì 27 settembre si terrà il secondo “Cantiere Adoa”, organizzato dall’associazione diocesana opere assistenziali. Una rete di 42 realtà veronesi attive nel campo sanitario, socio-assistenziale e della carità, il cui lavoro quotidiano ha una ricaduta positiva per oltre ventimila utenti a Verona e provincia.
«L’incontro formativo servirà a fare il punto sulle novità e sulle opportunità future per gli operatori e gli enti che svolgono questo servizio: il tutto con un taglio tecnico e operativo, attraverso dei tavoli di approfondimento e di confronto», anticipa Tomas Chiaramonte, segretario generale di Adoa.
Il mattino, nella sede di Cattolica Assicurazioni, si parlerà di riforma del Terzo Settore, un tema caldo di questi mesi. A far luce sulle questioni applicative, tra gli altri, vi sarà il professor Antonio Fici, il giurista che ha fatto da consulente alla stesura del testo a Roma. Nel pomeriggio, in Seminario vescovile, i gruppi di lavoro toccheranno diversi temi: dall’antisismica ai gruppi di acquisto, dalla formazione degli operatori alla legge sul “Dopo di noi”. Tematiche diverse, affrontate con l’idea di fare rete e di ragionare in un’ottica più ampia rispetto al singolo problema, condividendo buone prassi e mettendo in pratica i valori condivisi a cui Adoa si ispira.
Per ulteriori informazioni: www.adoa.it
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