Tavola rotonda “La pace può vincere la guerra”

di REDAZIONE

Verona diventa capitale del pacifismo. Sabato 7 gennaio alle 18 la città ospita, a palazzo della Gran Guardia, l’ultimo dei numerosi appuntamenti della mobilitazione europea “Europe for peace” che dal 24 dicembre ha visto il susseguirsi di iniziative e manifestazioni per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e nel mondo. Un appello rivolto a tutti per un futuro pacifico e condiviso. L’evento, co-organizzato dal Comune, è aperto a alla cittadinanza.

All'auditorium si riuniranno le figure più significative del pacifismo, del mondo sindacale e religioso, e dell’Amministrazione comunale. «Abbiamo organizzato una tavola rotonda coinvolgendo diversi attori», spiega l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo, annunciando in municipio l’evento. Oltre al sindaco Damiano Tommasi interverranno il vescovo di Verona mons. Domenico Pompili, la presidente di Emergency Rossella Miccio, la portavoce del Forum Terzo Settore Vanessa Pallucchi, il segretario generale della CGIL Maurizio Landini e il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

«L’incontro si inserisce nel solco e nella tradizione della nostra città», sottolinea Massimo Valpiana di “Europe for Peace” e “Movimento Non violento”. «Europe for peace si è mossa fin dall’inizio del conflitto per portare aiuti in Ucraina e restando costantemente in contatto con i movimenti pacifisti ucraini e russi – prosegue –. Tutti possono fare la propria parte per raggiungere l’obiettivo condiviso, ovvero la convocazione della Conferenza internazionale di pace per la sicurezza condivisa». Rimarca il direttore del Centro missionario diocesano, don Giuseppe Mirandola, che l’adesione del vescovo Pompili è la risposta all’appello di Papa Francesco: «È invitata la cittadinanza nelle sue diverse espressioni, sia la dimensione più laica sia quella religiosa. L’auspicio è che questo evento diventi l’occasione per risvegliare le coscienze di tutti. Il rischio è quello di abituarsi alla guerra, questa iniziativa dovrà essere per la nostra città un motivo per smuovere la consapevolezza di ognuno». La pace è il fattore comune per la democrazia e per la giustizia sociale, chiosa Raffaello Fasoli di CGIL Verona: «Come sindacato non potevamo mancare a questo cartello. Crediamo che l’appello non debba rimanere nelle parole e nell’indignazione ma mobilitarsi nelle piazze per far sentire la propria voce».