"Taglio" deciso ai nuovi centri commerciali
L'amministrazione Sboarina vuole ridurre le autorizzazioni a nuove aree di grandi dimensioni
Non è ancora stato deciso di quale entità sarà il taglio, ma l’orientamento dell’amministrazione Sboarina è chiaro: i permessi per installare nuovi centri commerciali nel territorio cittadino vanno ridotti, anzi dimezzati. Ce ne sono troppi, molti concentrati in alcune zone (vedi Verona Sud e la Zai) e la cosa rischia di creare grossi problemi anzitutto alla viabilità locale, come appunto sta accadendo a Verona Sud dopo la contemporanea apertura di Adigeo ed Esselunga (e non solo). Quindi l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala sta spulciando progetto per progetto per capire quale sarà l’impatto che questo potrà avere sul territorio. Anche l’impatto che le piccole strutture di vendita, laddove nei quartieri stanno velocemente sparendo, trasformandoli a sua volta in dormitori. Una politica, questa, che va nettamente controcorrente con quella perseguita dalla precedente amministrazione Tosi, che aveva anzi invogliato la nascita di nuove strutture commerciali con un duplice scopo: recuperare alcune aree cittadine ora semi-abbandonate (vedi la Zai) e incassare gli oneri urbanistici, con i quali realizzare pure alcune opere compensative: dalle rotonde stradali alle aree verdi per i quartieri. Ma proprio la mancanza del requisito di recupero urbanistico sta portando verso un binario morto l’operazione-Cercola, che intende urbanizzare una fetta di campagna che sta tra la ferrovia e la Tangenziale Est, appena fuori San Michele Extra. E rimane sospeso il futuro della ex Tibeghien, sempre da quelle parti, che da tempo attende una riqualificazione.