Sulle strade un ferito all'ora, calano i morti
Nei primi sei mesi dell'anno nel Veronese si sono contati 4.350 incidenti con feriti, ovvero quasi uno ogni ora, secondo i dati elaborati dall'associazione "Verona strada sicura". Dimezzati i morti, se si eccettuano i 17 passeggeri deceduti nel bus ungherese schiantatosi contro un pilone sulla A4 il 20 gennaio.
Nel primo semestre 2017 nella provincia scaligera sono avvenuti 4.350 incidenti con feriti, in pratica ogni ora almeno una persona è ricorsa alle cure di un pronto soccorso per le lesioni subite in uno scontro stradale. Il dato è in sensibile aumento rispetto al medesimo periodo del 2016, quando gli incidenti con feriti si sono attestati a 3.802.
Ma il 2017 allora è iniziato così male? Sembrerebbe proprio così, anche perché non possiamo dimenticare il tragico schianto dell'autobus ungherese che il 20 gennaio, lungo l'A4, provocò la morte di ben 17 passeggeri del mezzo avvolto dalle fiamme. L’incidente, nella sua tragica straordinarietà, sembra confermare un andamento a tinte fosche della sinistrosità locale, ma la circostanza in realtà è assolutamente priva di fondamento, almeno per il numero dei morti, perché il primo semestre del 2017 registra una notevole flessione dei decessi stradali che si fermano ad un totale di 15 morti sull'intero territorio della provincia di Verona (a cui vanno aggiunti i 17 decessi del bus), dato perciò più che dimezzato rispetto ai 38 decessi del primo semestre 2016 e ai 25 del 2015. Un fatto altrettanto favorevole, come già confermato anche dalle statistiche della Polizia Municipale, è che nessuna di queste 15 persone ha perso la vita entro i confini del trafficato comune capoluogo. Nel 2017 gli scontri avvenuti con maggiore frequenza sono stati autovettura autonomo (4) ossia lo stesso automobilista ha provocato l'incidente senza coinvolgere altri veicoli (possibile causa principale la distrazione con utilizzo improprio dello smartphone per chiamate o messaggi) e autovettura-moto (3). I motociclisti sono stati la categoria maggiormente toccata dal lutto con 8 decessi, seguiti poi da 3 automobilisti, 2 camionisti, 1 pedone ed 1 passeggero (bus escluso). Positiva poi la mancanza di ciclisti coinvolti in eventi mortali, anche se gli incidenti gravi li toccano ancora in maniera sensibile. Analizzando le strade più a rischio, quelle extraurbane si confermano le più pericolose. In questo primo semestre i mesi che hanno registrato il numero maggiore di decessi sono marzo e maggio con 4 morti ciascuno. I giorni più pericolosi sono risultati essere il martedì e il venerdì, con 4 decessi ciascuno, mentre la fascia oraria più a rischio è quella compresa tra le 18 e le 22 (5 decessi). Passando alla disamina dell’età dei deceduti, nel 2017 si registra il picco tra i 40 e 59 anni (12 morti). Per quanto concerne il sesso, l’uomo rimane di gran lunga il più colpito dalla mortalità con ben 24 decessi (compreso bus).
I conducenti stranieri a vario titolo coinvolti negli incidenti stradali mortali 2017 sono stati 4 contro i 14 del primo semestre 2016. La Forza di polizia che ha rilevato il numero maggiore di incidenti mortali è la Polizia Stradale che è intervenuta in 8 casi seguita dall’Arma dei Carabinieri (7 casi).
Le prime valutazioni sull’andamento della mortalità sulle strade veronesi non possono che essere positive, almeno sotto il profilo della mortalità, ma pensiamo sia prematuro avanzare ipotesi non corroborate da una flessione statisticamente consolidata nel tempo. Vogliamo pensare che oltre alle nuove normative sull’omicidio stradale e ai controlli sulle strade da parte delle Forze dell’Ordine contribuisca a favorire il trend positivo anche l’attività di prevenzione svolta dalla nostra associazione che nel corso dell’ultimo anno scolastico ha incontrato i ragazzi di 23 Istituti Superiori di Secondo Grado e 7 Istituti Superiori di Primo Grado. L’associazione Verona Strada Sicura ha infatti da sempre come obiettivo principale l’accrescimento della cultura e dell’educazione alla sicurezza stradale.