Servizio civile all’Istituto don Calabria: oltre 50 posti disponibili
Gli operatori volontari saranno impegnati in progetti presso ilCentro polifunzionale di via San Marco, Casa San Benedetto, all’Oasi San Giacomo di Vago, all’Abbazia di Maguzzano e nel comune di Badia Calavena
Scade il 15 febbraio (alle 14) il bando per la selezione di operatori volontari da impiegare in progetti di servizio civile universale all’Istituto don Calabria.
Varie le opportunità tra le quali scegliere. Al Centro polifunzionale di via San Marco sono attivi quattro progetti: “Scuola facendo 2021”, “Gener-Attiviamoci”, “Pronti. Ripartenza. Via!” e “Una quotidianità straordinaria”; in tutto 20 i posti a disposizione per attività con diversamente abili. Tre sono le proposte relative a Casa San Benedetto (“Donne e famiglia”, “Rigenerazione universale”, “Verso l’autonomia”) con 27 posti disponibili in attività con minori e donne in difficoltà tra comune e provincia di Verona e Mantova. Infine all’Oasi San Giacomo di Vago, all’Abbazia di Maguzzano e nel comune di Badia Calavena per il progetto “ValorizziamoCi” si ricercano 8 operatori volontari per attività con minori, servizi sociali e culturali.
L’ente con 46 anni di esperienza nel settore per la qualità della formazione offerta, rilascerà un attestato di partecipazione con le competenze relazionali acquisite. L’anno trascorso sarà inoltre riconosciuto come parziale assolvimento del tirocinio formativo dell’Università di Verona per Scienze dell’educazione.
Tutti i giovani si sperimenteranno in contesti di servizio educativo-assistenziale diretto ed indiretto praticando la cittadinanza attiva rafforzando la propria personalità.
Le modalità sono quelle del servizio civile: 12 mesi di impegno e compenso mensile netto di 439,50 euro. La domanda di partecipazione dev’essere presentata esclusivamente on line sul sito www.domandaonline.serviziocivile.it. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.serviziociviledoncalabria.it.
La testimonianza di Federica
La mia esperienza di servizio civile è giunta ormai al termine e forse non ho ancora realizzato che è passato già un anno da quando ho intrapreso questo entusiasmante e interessante viaggio.
Ero felice di iniziare un progetto al quale credevo tanto: aiutare minori in condizione di disagio, promuovendo autonomia, inclusione e crescita era un’esperienza che mi stimolava tanto e sin dal primo momento ho voluto mettermi in gioco, consapevole del fatto che anche i ragazzi avrebbero potuto darmi tanto, insegnandomi aspetti a me sconosciuti.
Quasi tutto l’anno del mio servizio civile purtroppo è stato accompagnato dall’emergenza sanitaria e se mi avessero raccontato che questo percorso si sarebbe svolto nel bel mezzo di una pandemia mondiale, non ci avrei mai creduto. D’altronde nessuno avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione simile. Purtroppo la pandemia ha, necessariamente, imposto, un cambiamento nel progetto iniziale; gli utenti, che erano bambini e adolescenti, hanno lasciato il posto ad anziani e famiglie che a causa del Covid-19 avevano bisogno di un supporto.
Insieme ai miei colleghi ho fronteggiato questa situazione particolarmente stressante, cercando di sfruttare al meglio le mie risorse personali e, nonostante le insicurezze nel gestire il momento, sono stata felice di essere stata d’aiuto per tante persone.
Naturalmente non posso concludere la mia esperienza senza citare i miei compagni di viaggio. Sin da subito si è creata una bella armonia con i miei colleghi e la mia operatrice locale di progetto. Ci sono stati spesso momenti di riflessione e confronto che ci hanno permesso di affrontare al meglio il nostro percorso. Abbiamo sempre mantenuto un’atmosfera positiva e collaborativa, utilizzando la nostra esperienza e le nostre energie per riflessioni, idee e progetti che utilizzeremo sicuramente per il nostro futuro.
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