«Prima i bambini, gratuità e parità per l’infanzia»
di REDAZIONE
Mobilitazione dei nidi e delle materne paritarie no profit: al via una petizione
di REDAZIONE
Rappresentano il grosso dell'offerta educativa nella fascia d'età 0-6, eppure le scuole aderenti alla Fism (Federazione italiana scuole materne) chiedono da anni che la parità riconosciuta loro dalla legge (la 62 del 2000) si traduca in concretezza. Ovvero in un sostegno certo da parte dello Stato.
Senza il contributo economico di parrocchie e amministrazioni comunali, senza il prezioso apporto dei volontari, molte avrebbero già chiuso da tempo, lasciando sguarnito di servizi il territorio.
Per questo è partita nei giorni scorsi una petizione nazionale fra gestori, educatori, maestre, genitori e sostenitori delle materne paritarie, con un obiettivo preciso: chiedere la gratuità e la parità di queste scuole. Per aderire basta andare sul sito change.org e inserire il proprio nome e cognome e un indirizzo mail: un gesto semplice per far contare la voce di queste fondamentali strutture per l'infanzia. A Verona e provincia sono 175, per un totale di 15mila bambini accolti.
«La pesante esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato le disparità del sostegno economico tra scuole statali e paritarie no profit. Entrambe fanno parte dell’unico Sistema nazionale d’istruzione voluto dalla Legge 62/2000, eppure tutte le famiglie hanno sperimentato l’ingiustizia delle rette da versare anche se l’attività didattica era sospesa, per non compromettere la chiusura delle scuole», spiega Ugo Brentegani, presidente di Fism Verona. «Come Fism siamo fortemente impegnati perché venga finalmente attuato il dettato costituzionale e legislativo, eliminando definitivamente l’ingiustizia di trattamento economico che le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie devono subire».
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