Mons. Claudio Gugerotti: «Gli ucraini non si piegheranno mai»
di NICOLA SALVAGNIN
Abbiamo intervistato l’ex nunzio apostolico a Kiev, il veronese mons. Claudio Gugerotti, oggi nunzio apostolico per il Regno Unito
di NICOLA SALVAGNIN
Oggi è a Londra, nunzio apostolico per il Regno Unito. Ma fino al 2020 l’arcivescovo veronese Claudio Gugerotti (nella foto) era a Kiev, a seguire l’Ucraina: laddove ora rimane in costante collegamento telefonico con le tante persone che ha lasciato lì, e di cui teme per la vita. Perché a Kiev – e in buona parte dell’Ucraina – si spara. Sono arrivati i carri armati russi, la violenza è spaventosa, la capitale non è ancora capitolata solo perché i russi per adesso si tengono a breve distanza: «Sono tutto il giorno al telefono, in contatto con le persone che sono lì, per sapere come va, se sono vive...», e lo dice con la voce incrinata dalla commozione.
– Cosa le dicono i suoi contatti?
«Che la situazione è pesantissima, c’è una forte resistenza di tutti, anche a mani nude... Bombardamenti, fughe nei rifugi, la gente che scappa cercando salvezza nell’Ovest o in Europa: la situazione è allo stremo».
– Spiragli?
«Purtroppo per ora non se ne vedono. Ci vuole un intervento speciale dello Spirito Santo e la fede per accoglierlo. L’intenzione dichiarata è quella di prendere tutta l’Ucraina».
– Cosa si può fare?
«Il problema è che, oltre alla voce del Papa forte e chiara (e a un costante e silenzioso lavorìo diplomatico della Santa Sede), non so quali autorità mondiali godano della forza e dell’autorevolezza ta- li da convincere ad allestire un vero tavolo di negoziato, o semplicemente ne abbiano la voglia. La contrapposizione a questo punto è frontale, e non primariamente tra russi e ucraini, ma tra un’area orientale e la cultura occidentale. Come già si è verificato molte volte».
L'intervista completa è sul numero di Verona fedele del 13 marzo 2022.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento