La fragilità di chi sta aiutando i più fragili
di REDAZIONE
Due anni difficili per le famiglie che “si prendono cura”. La pandemia silente degli anziani fragili e di chi li assiste
di REDAZIONE
Spremuti fino all’ultima goccia:i custodi invisibili degli anziani affetti da qualche forma di demenza sono stati fiaccati pesantemente dalla pandemia. Si dicono “giù di morale” e “affaticati” in un’indagine condotta dall’Associazione Alzheimer Verona, che ne ha raccolto l’urlo silenzioso. Da due anni a questa parte, il “peso” della cura si è riversato soprattutto sulle spalle dei caregiver. Il Covid-19 ha stravolto le abitudini, ha cancellato gli spazi di incontro, ha costretto dietro a uno schermo le attività di sollievo. La pandemia ha peggiorato la salute dei più fragili e ha accentuato la solitudine nei loro cari. È un carico pesante quello che stanno portando le famiglie veronesi; spesso, travolte dalla quotidianità, non sanno nemmeno che esistono dei servizi, pubblici e del Terzo settore, che potrebbero aiutarle. Ecco perché occorre parlarne, senza paura. E chiedere aiuto. Anche se, purtroppo, per i casi più gravi non è facile trovare risposte immediate: la cronica carenza di personale sanitario nelle strutture residenziali sta di fatto bloccando l’ingresso agli anziani più bisognosi e vulnerabili.
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