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Il Green pass spiegato bene

di MARTA BICEGO

Come, dove e perché richiedere la Certificazione verde Covid-19. È utile per gli spostamenti e non solo

Parole chiave: covid (109), pandemia (35), green pass (2)
Il Green pass spiegato bene

di MARTA BICEGO

Quasi come un passaporto, per muoversi però nella geografia dell’emergenza sanitaria. Si tratta del Green pass, per chi ama gli inglesismi, o Certificazione verde Covid-19: documento digitale e stampabile nato su proposta della Commissione europea per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini tra i confini dell’Unione Europea durante la pandemia. Contiene un codice a barre bidimensionale (Qr Code) e un sigillo elettronico qualificato: ad emetterli gratuitamente, per quanto riguarda l’Italia, è soltanto la piattaforma nazionale del ministero della Salute.   

A cosa serve? Può essere richiesta per partecipare a eventi pubblici, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, per spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati “zona rossa” o “zona arancione”. Inoltre, dal 1° luglio, è valida come Eu digital Covid certificate per rendere più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen. Fino al 12 agosto è possibile viaggiare in Europa anche senza Green pass, esibendo le certificazioni di completamento del ciclo vaccinale, di guarigione o di avvenuto test rilasciate dalle strutture sanitarie, dai medici e dalle farmacie autorizzate. È importante ricordare che, sottolinea il ministero, la Certificazione non è un documento di viaggio. Le evidenze scientifiche su vaccinazione, test e guarigione da Covid-19 continuano a evolvere, anche in considerazione delle nuove varianti del virus: prima di mettersi in viaggio è opportuno quindi controllare le misure di salute pubblica applicate nel luogo di destinazione e le relative restrizioni. 

Dopo la vaccinazione o un test negativo oppure la guarigione da Sars-Cov-2, la Certificazione viene emessa automaticamente dalla piattaforma nazionale. Appena disponibile, il cittadino riceve un messaggio via sms o via email ai contatti comunicati al momento del vaccino o del test o al rilascio del certificato di guarigione. Dopo numerose segnalazioni ricevute, la polizia postale avverte: le comunicazioni tramite WhatsApp sono truffe ideate per rubare dati personali e coordinate bancarie. Il messaggio contiene un codice di autenticazione (Authcode) da usare sui canali che lo richiedono e brevi istruzioni per recuperare il documento. In alternativa, è possibile acquisire il Green pass da altri canali in modo autonomo: sul sito www.dgc.gov.it con accesso tramite identità digitale (Spid/Cie), con tessera sanitaria o documento d’identità (qualora non iscritti al Sistema sanitario nazionale) in combinazione con il codice univoco ricevuto via email o sms; nel Fascicolo sanitario elettronico; da smartphone, tramite le app Immuni e Io. Chi non dispone di strumenti digitali, può recuperare il certificato sia in versione digitale che cartacea con la tessera sanitaria e l’aiuto di un intermediario: dovrà rivolgersi al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o al proprio farmacista.

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