Il nuovo Pd e i cattolici
Queste righe chiedono un po’ di pazienza all’ampia fetta di italiani iscritti al partito del “chissenefrega del Pd”...
Queste righe chiedono un po’ di pazienza all’ampia fetta di italiani iscritti al partito del “chissenefrega del Pd”, perché si rivolgono nello specifico a quella parte del mondo cattolico che aveva dato la propria fiducia ad un Partito Democratico di cui era stato parte costituente. Perché è avvenuta una novità che obbliga questi cattolici ad una seria riflessione: nuovo segretario del partito è Elly Schlein, e la positività della notizia (un’altra donna tra le leve di comando: bene) si esaurisce qui: la neo-leader Pd ha vinto presentando una gamma di valori e idee che ricordano la sinistra più... radicale. Cioè un mix tra Karl Marx e Marco Pannella: più quest’ultimo che il primo, già a suo tempo (1977!) messo in soffitta dal vecchio Pci. E la radicalità sta tutta nell’accostare un po’ di vetero-laburismo di matrice statalista (che qui in Veneto...) con una dose massiccia di “diritti individuali” quasi tutti incentrati sull’identità di genere e la sua esaltazione. È quel mondo Lgbtqia+ (lesbiche, gay, bisessuali, queer...) tanto caro ai 500mila simpatizzanti che l’hanno votata alle primarie del Pd.
Insomma l’ispirazione viene dalla “nuova sinistra” spagnola, assai lontana dalle socialdemocrazie del Nord Europa e da quella emiliana che rappresentava il suo sfidante Bonaccini. Lontana pure da quella “vocazione governativa” che il Pd aveva inglobato nel Dna nell’ultimo decennio, senza particolare puzza sotto il naso.
Schlein ha trionfato nelle grandi città, con il voto dei più giovani e dei più “riflessivi” (e benestanti), allargando così quel solco che ormai pare dividere antropologicamente i conglomerati cittadini dal resto dell’Italia.
Bene, contenti tutti (soprattutto a destra: hanno vinto una polizza vita?). Ma contenti pure i cattolici di cui sopra? Era veramente Elly Pannella il guru che attendevano? Ne condividono l’impianto ideologico?
Il Partito Democratico si era dimostrato uno dei partiti più responsabili ed equilibrati negli anni dei populismi trionfanti, anche se sempre più confuso nella valutazione della propria identità. C’è qualcuno, tra questi cattolici forse un po’ disorientati, che abbia voglia di spiegarci come l’antico Ulivo possa darci ancora olio buono, senza acidità respingenti?
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