La lingua, come strumento di inclusione. Si è conclusa oggi, con una cerimonia all’Educandato Agli Angeli alla presenza del sindaco Damiano Tommasi e delle autorità scolastiche, la venticinquesima edizione dei Corsi estivi del Cestim, nati nel 2001 in una scuola di Veronetta per contrastare la disuguaglianza scolastica legata alle barriere linguistiche. Una realtà che si è ampliata tanto che oggi – grazie alla collaborazione con gli istituti scolastici, alla Rete TanteTinte e al sostegno continuativo della Fondazione San Zeno – le lezioni si svolgono in 23 sedi tra Verona, provincia e Vicenza, coinvolgendo 925 alunni tra i 7 e i 18 anni. Novità dell'edizione 2025: in cinque quartieri della città sono stati attivati, in parallelo ai corsi di italiano L2, 9 laboratori STEM (robotica, coding, scienze), grazie alla collaborazione con Fondazione Edulife e Fablab Verona. inoltre, Il progetto “Primo, imparare bene la lingua!”, promosso dal Cestim, rappresenta una buona pratica educativa a livello nazionale, per longevità, impatto e capacità di innovazione.
«La lingua è molto più di uno strumento: è la chiave per capire e per essere capiti, per partecipare alla vita scolastica, sociale e culturale del nostro Paese. E’ il primo mattone di ogni costruzione educativa. E noi, insieme, questi mattoni li abbiamo posati, uno ad uno, con pazienza, con cura, con passione», spiega Antonio Benetti, Presidente del Cestim. «Con i corsi del Cestim, la scuola si fa viva, accogliente, generativa. Un luogo dove ogni studente può scoprire il proprio posto e la propria possibilità”, fa eco Rita Ruffoli, direttrice della Fondazione San Zeno.