Anche quest’anno, la comunità di Veronetta si prepara a vivere con devozione la tradizionale novena della Madonna del Carmine, presso la chiesa di San Tomaso Cantuariense, dal 13 al 21 luglio. Si rinnova così una consuetudine secolare, profondamente radicata nel cuore dei fedeli. Per nove giorni consecutivi, ogni sera, la funzione mariana accompagnerà i partecipanti in un cammino di preghiera e riflessione: alle ore 18 la recita del Santo Rosario, animata dalle comunità religiose di Veronetta e, a seguire, alle 18.30, la Santa Messa con pensiero mariano, adorazione e benedizione eucaristica.
Domenica 13 luglio vi sarà la solenne apertura della novena. Particolarmente significativa sarà la giornata di mercoledì 16 luglio, giorno della memoria liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo: inizierà con il Santo Rosario continuato dalle ore 9, proseguirà con l’affidamento di Veronetta alla Madonna del Carmine alle 11.30 e la supplica solenne a mezzogiorno. In serata, avverrà il momento più solenne: l’Imposizione dello scapolare ai nuovi iscritti alla Confraternita, simbolo di affidamento e devozione mariana.
Un altro momento intenso della novena si terrà sabato 19 luglio, quando durante la funzione mariana delle 18 verrà amministrata l’Unzione degli Infermi, con una speciale preghiera di affidamento per anziani e malati. La domenica successiva, 20 luglio, sarà dedicata alla Festa della Beata Vergine Maria del Carmelo e alla giornata di Indulgenza plenaria del Carmine, concessa da san Pio X nel 1905. Nel corso della giornata si terranno la Messa delle 11.30 e la funzione mariana serale. La novena si concluderà lunedì 21 luglio con la Messa in memoria dei defunti della Confraternita.
La novena della Madonna del Carmine rappresenta un’occasione preziosa per raccogliersi nella preghiera, riscoprire la bellezza della tradizione carmelitana e affidare alla Vergine Maria le speranze e le necessità della comunità.
La devozione alla Madonna del Carmine e il rito dello scapolare affondano le loro radici in una tradizione secolare che, a Verona, trova uno dei suoi cuori pulsanti nella chiesa di San Tomaso Cantuariense. Fin dal XIII secolo, infatti, i primi frati carmelitani arrivati dalla Terra Santa si insediarono nell’isola dell’Adige, dando vita a un centro di spiritualità mariana che ha saputo attraversare i secoli e le trasformazioni della città. Da allora, la preghiera alla Vergine del Carmelo è diventata per la comunità un appuntamento fisso, soprattutto nel mese di luglio con la novena. Tra i segni più forti e riconoscibili di questa devozione figura lo scapolare del Carmine. La sua origine risale a un’antica tradizione, secondo cui la Madonna avrebbe consegnato questo simbolo a san Simone Stock, nel 1251, come promessa di speciale protezione. Nei secoli, lo scapolare è diventato simbolo di affidamento a Maria e di appartenenza a una grande famiglia spirituale, quella del Carmelo.
Ma che cos’è, in sintesi, lo scapolare del Carmine? Non si tratta di un amuleto, né di una garanzia automatica di salvezza o di una dispensa dalle esigenze della vita cristiana. È, invece, un segno approvato dalla Chiesa che ricorda l’amore materno di Maria e l’impegno di chi lo indossa a seguire Gesù, come fece lei: con apertura a Dio e alla sua volontà, sostenuti dalla fede, dalla speranza e dall’amore e con la preghiera costante che aiuta a riconoscere la presenza di Dio in ogni circostanza. Lo scapolare introduce chi lo riceve nella famiglia del Carmelo e alimenta la speranza dell’incontro con Dio nella vita eterna, sotto la protezione di Maria Santissima. Durante la novena del Carmine, l’imposizione dello scapolare diventa uno dei momenti più attesi e partecipati: un gesto semplice e antico, che rinnova il legame tra la comunità e la Madonna, e invita ogni fedele a vivere con rinnovato slancio il cammino spirituale.