di Lino Cattabianchi
Si intensificano le iniziative per il 150° anniversario dell’arrivo della sacra icona nel santuario della Madonna del perpetuo soccorso di Bussolengo, retto dai padri Redentoristi, chiesa giubilare diocesana.
Preceduta da una dotta conferenza di padre Vincenzo La Mendola “Il culto della Madonna del perpetuo soccorso a Bussolengo”, la Messa di chiusura del mese di maggio, cui è seguita la processione per le strade del paese, è stata presieduta da mons. Osvaldo Checchini, vicario generale della diocesi. «È l’icona mariana più diffusa al mondo», ha spiegato padre La Mendola dell’Istituto storico redentorista di Roma, che ha tenuto la predicazione nell’ultima settimana del mese di maggio, «e ha un grande valore ecumenico. Accettata dalle Chiese orientali e da alcune comunità riformate, esercita un grande fascino anche fra i mussulmani. Quella arrivata a Bussolengo nel 1871 è la numero 207, venerata in un primo momento dai Padri nella cappella privata. Solo nel 1875 si decide la sua intronizzazione nella chiesa con una solenne cerimonia accompagnata da torce e da una processione di ragazze vestite di bianco: i Redentoristi ci sapevano fare anche allora. È un culto che viene ad inserirsi in un contesto ancora legato alla dinamica del lavoro dei campi. Da quel momento, grazie alle missioni promosse dai vari superiori che si sono succeduti a Bussolengo, i padri Girolamo Scarpieri, Ernesto Bresciani, Giuseppe Mucciarini e Giacomo Gasparini, la devozione si espande. Nascono numerose arciconfraternite che sorgono nei paesi del Veronese e del Vicentino, qualcuna arriva a 900 iscritti. Abbinata al culto mariano, la pratica dello scapolare e delle cartine benedette diventa veicolo di devozione. Giungono anche ai Padri numerosi riscontri di grazie ottenute in circostanze spesso drammatiche, per intercessione della Madonna, di cui gli “ex voto” sono una testimonianza parlante. Ma è un cammino che si avvale sempre dei volti che hanno rappresentato e promosso la devozione alla Madonna del perpetuo soccorso. A Bussolengo, centro di diffusione di questo culto, non possiamo non citare i fratelli redentoristi padre Rino e Giovanni Semenzin e padre Felice Arlone, il trio che più di tutti, nella seconda parte del ’900, ha promosso la devozione alla Madonna».
Ultima, ma non da ultima, una iniziativa culturale portata a termine da Alberto Pennacchioni, Ennio Pizzini e Giannantonio Conati dell’associazione Bac (Bussolengo arte e cultura): una nuova guida al Santuario della Madonna del perpetuo soccorso che si propone di rispondere a tutte le domande dei fedeli e dei visitatori. Un percorso di arte e fede che diventa uno strumento utilissimo, nell’anno giubilare, per conoscere il santuario e la sua evoluzione attraverso il tempo.