Grande festa, anzi doppia, domenica scorsa nella chiesa di San Francesco d’Assisi all’Arsenale, dove si è tenuta la concelebrazione per il 25° anniversario della consacrazione della chiesa di Borgo Trento e per l’inizio dell’anno giubilare della parrocchia, eretta il 4 ottobre del 1976. Una ricorrenza, la prima, che ha fatto memoria del cammino di una comunità sempre viva e partecipe, la quale ha visto crescere famiglie, amicizie, iniziative di solidarietà e non solo. E che, al contempo, nella Messa presieduta dal parroco don Federico Zardini e concelebrata da don Claudio Castellani, don Alberto Margoni, padre Claudio Bratti, don Francesco Lampronti e mons. Gianfranco Ferrari (il primo parroco), si è raccolta attorno al Corpo di Cristo per rinnovare l’impegno a camminare ancora come un solo corpo. «Dal 29 ottobre del 2000 sono passati venticinque anni e noi oggi non possiamo che aprire l’album dei ricordi per tornare a quel giorno in cui assistemmo a un evento raro», ha detto don Federico nell’omelia. Come da tradizione, «consacrammo l’altare e le dodici croci, che abbiamo altresì unto con il sacro Crisma e poi incensato, accendendo anche le candele per significare la presenza di Cristo e la nascita di questa nostra comunità. E oggi siamo qui non solo a ricordare questi segni importanti, ma a esprimere la nostra gratitudine al Signore per la sua fedeltà. Perché tutto ciò che sin qui si è verificato non è frutto di coincidenze, bensì di un piano preciso, provvidenziale da parte di Dio per tutti noi».
Di coincidenza non è opportuno parlare nemmeno se si pensa che proprio nell’anno della dedicazione della chiesa e dell’altare, si teneva il Grande Giubileo del 2000, «mentre in quest’anno giubilare la nostra comunità celebra anche l’inizio di un Giubileo parrocchiale. Nel 2026 cadranno infatti i cinquant’anni dall’erezione giuridica di questa parrocchia. Anche questo – dice Zardini – un grande segno che parla di noi, parla del Signore, della nostra storia insieme». Un motivo in più per guardare alle proprie origini, non tanto per rimanere ancorati a un bel ricordo, quanto per scrivere nuovi inizi. E il riferimento va alla Parola del giorno: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). L’invito del parroco alla folta assemblea che al termine della concelebrazione eucaristica animata dal gruppo corale parrocchiale ha condiviso anche un’altra mensa (quella di un gustoso pranzo preparato da alcuni parrocchiani), è stato dunque di vivere questa speciale giornata come un punto da cui ripartire. «Le luci delle colonne rischiarano un cammino che non si è fermato quel 29 ottobre del 2000 – ha detto il parroco – ma che sotto la stessa luce, unto dallo stesso olio, oggi prosegue come una rinascita. Dopo aver ricordato il passato, è il momento di scrivere il nostro futuro rinforzando la fede e il senso di appartenenza alla nostra comunità. Forti anche della benedizione di san Francesco d’Assisi del quale, sempre nel 2026, celebreremo gli ottocento anni dalla morte».