Don Alberto Malaffo è il terzo parroco della comunità di San Pietro martire di Balconi di Pescantina. Succede a don Lorenzo Accordini, vicario foraneo, in carica dal 2003, che per 22 anni è stato alla guida, succeduto a sua volta a don Luigi Vicentini, arrivato a Balconi nel 1967, prima come vicario e dal 1970 come parroco effettivo. Don Alberto, assistente unitario dell’Azione Cattolica (carica che mantiene), arriva dalla parrocchia cittadina di San Giuseppe fuori le Mura, in Borgo Venezia, ed è stato ordinato il 19 maggio del 2007.
Alla celebrazione di ingresso nella chiesa di Balconi, gremita di popolo, presieduta dal vescovo Domenico Pompili, hanno partecipato una quarantina di sacerdoti, amici a vario titolo di don Alberto. Don Lorenzo, che è stato festeggiato la domenica precedente, 19 ottobre, in occasione del suo congedo dalla comunità di Balconi, ha letto, in veste di vicario foraneo, il decreto di nomina accolto con un applauso. Nel saluto della comunità, letto da due giovani, una breve sintesi della storia della parrocchia da don Luigi, parroco fondatore, a don Angelo Orlandi, storico collaboratore, a don Lorenzo «con la sua determinazione che è diventata la chiesa nuova». «Don Alberto è un dono di Dio: ci impegniamo ad ascoltarlo e ad amarlo per proseguire il cammino nella Chiesa di San Zeno», la conclusione.
Il tema della preghiera, alla luce delle letture e specialmente della parabola del fariseo e del pubblicano del Vangelo di Luca, ha occupato interamente l’omelia dal vescovo Domenico che ha augurato alla comunità di Balconi, nel momento del passaggio di due parroci («il presente che si colora di tanti sentimenti, ricordi, esperienze ed incontri e il futuro carico di speranze»), «di non perdere tempo davanti allo specchio del proprio io come il fariseo, ma di impegnarsi nella preghiera come adesione alla realtà di Dio per ritrovare la propria identità più profonda come singoli e come comunità».
Al termine della Messa i regali: una casula per le celebrazioni e un libro di ricordi della comunità. Il sindaco di Pescantina, Aldo Vangi, nel porgere il benvenuto a don Alberto, ha rappresentato la comunità di Balconi come una «realtà vivace e generosa», offrendo la propria disponibilità e collaborazione. «Sarà bello – ha concluso il primo cittadino – far crescere insieme la comunità di Pescantina».
Don Alberto Malaffo nel suo saluto finale ha ringraziato la sua famiglia, i confratelli intervenuti per la grande amicizia che li lega, il vescovo Domenico e specialmente don Lorenzo, e si è soffermato sulla recente storia della comunità legata alla vicenda del Campo reduci che si realizzò a Balconi dal 1945 ai primi mesi del 1947. «Balconi come luogo di incontro fraterno che riconosce l’altro da accogliere – ha sottolineato il nuovo parroco –, come ricorda la motivazione della medaglia al merito civile, assegnata il primo marzo del 2007, in cui si ricorda che la popolazione di Pescantina, durante l’ultimo conflitto mondiale, dando testimonianza dei più elevati sentimenti di solidarietà e di fratellanza umana, si adoperò instancabilmente per dare conforto, per alleviare la sete e la fame dei militari prigionieri, rinchiusi nelle “tradotte” dirette verso i lager tedeschi, offrendo assistenza medica, cibo, capi vestiario e ridonando loro fiducia e speranza di vita. Ammirevole esempio di straordinaria abnegazione, e di umanesimo fondato sui più alti valori cristiani e di condivisione delle altrui sofferenze». «Sono comunità, Balconi e Ospedaletto, radicate nella carità con l’entusiasmo e la volontà di stare assieme per continuare l’avventura della fede da portare avanti assieme alla Chiesa di Verona, in comunione col vescovo Domenico e con la gratitudine a Dio per continuare a camminare insieme. Una lode a Dio per la vita e il ministero di don Lorenzo: ci tenevo molto che fosse presente oggi», ha concluso tra gli applausi don Alberto. Dopo la Messa risotto per tutti, preparato dai volontari del Comitato sagra e del circolo Noi, nelle opere parrocchiali.