Dal Vescovo l’augurio alla comunità «di essere recettiva al Vangelo»

A Sant’Anna d’Alfaedo l’ingresso del nuovo parroco don Guadin e del collaboratore don Gaiga

| DI Lorenzo Padovani

Dal Vescovo l’augurio alla comunità «di essere recettiva al Vangelo»
Don Andrea Guadin è il nuovo parroco di Sant’Anna d’Alfaedo o, più nello specifico, delle parrocchie di San Giovanni Battista (Cerna), Sant’Antonio di Padova (Fosse), Madonna del Carmine (Giare), San Bartolomeo Apostolo (Ronconi), San Rocco (Vaggimal), Sant’Anna. 
L’ingresso ufficiale è stato celebrato giovedì 30 ottobre nella Messa vespertina presieduta, nella chiesa del capoluogo, dal vescovo Domenico Pompili. Prima dell’ingresso nella parrocchiale, il sindaco Raffaello Campostrini ha dato il benvenuto e condiviso speranze e fatiche di un’unità pastorale, con tanta gente che vive quell’angolo di Lessinia ma è costretta a scendere in città per il lavoro e con le sfide che non mancano, tra cui quella educativa dei ragazzi, per cui non possono essere lasciate sole le famiglie ma nemmeno demandare al solo impegno della Chiesa.
Mons. Pompili nell’omelia, commentando il Vangelo del giorno, ha detto: «Con una affermazione enigmatica, velata da tragica ironia, Gesù evoca la sua fine violenta ormai prossima come parte di una ordinata catena di eventi segnati dall’infedeltà di Israele. Gerusalemme rifiuta anche l’ultima offerta di salvezza mandando a morte il Messia. La parola di Gesù prende il tono e lo stile dei profeti che annunciano la rovina, ma al tempo stesso aprono uno spiraglio di speranza. Proprio la fedeltà dell’ultimo profeta che affronta con libertà e coraggio il suo destino, inaugura un futuro nuovo per tutti». Ha aggiunto: «Auguro alla comunità cristiana di Sant’Anna d’Alfaedo, Cerna, Fosse, Giare, Ronconi e Vaggimal e al suo nuovo parroco, don Andrea Guadin, che succede a don Matteo Zandonà, di essere recettiva al Vangelo che è annuncio di vita e di speranza, facendo suo il grido che non fu degli ebrei di allora: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Dove chi viene è Cristo buon pastore e la sua pallida immagine che è il nuovo parroco».
Nei ringraziamenti finali don Guadin ha espresso la sua gioia per la fiducia dimostratagli dal Vescovo e per il nuovo incarico, condiviso il desiderio di camminare insieme sulla via della santità e chiesto a tutti di accompagnarlo con la preghiera. Ha per questo donato a tutti i presenti una calamita con l’immagine del paralitico che nel Vangelo è portato dagli amici presso Gesù passando dal tetto: «L’invito è a metterla sul frigorifero o in un posto visibile in modo che ci ricordiamo che siamo chiamati a trovare insieme la modalità di accompagnare tutti davanti al Signore, l’unico Salvatore, e di dedicarci reciprocamente almeno un’Ave Maria ogni volta che la vediamo». Inoltre ha salutato le persone provenienti dalle comunità che lo hanno accompagnato all’inizio di questa nuova avventura: quelle della nativa Soave; di Tregnago, Cogollo e Centro dove ha vissuto i primi anni di ministero come curato; Casaleone, Sustinenza e Venera in cui è stato parroco con don Riccardo Feltre, presente alla celebrazione insieme anche al sindaco Stefano Cagalli.
Oltre a don Andrea è stato accolto come nuovo collaboratore don Gioacchino Gaiga, originario a sua volta della Lessinia, ma dalla zona orientale essendo nato a Selva di Progno. A caratterizzare il suo lungo ministero presbiterale (ordinato nel 1972), sono stati due periodi da missionario fidei donum (1997-2009 e 2013-2021) a Cuba, al termine dei quali ha pubblicato il libro Mantua o Mantova cubana. Origini italiane e storia di un Municipio e Parrocchia dell’estremo occidente dell’Isola caraibica.
Al termine del rito, prima delle firme canoniche, in rappresentanza delle comunità ha preso la parola Gianni Lavarini, esprimendo a sua volta la gioia e portando le attese di tutta la gente, dai più piccoli agli anziani, spesso alle prese con la solitudine.

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