Da Borgo Roma all’Indonesia, dalle affollate strade di quartiere all’affascinante villaggio di Ponga Pol, guidati da Kayla e Ramil.
Per tre settimane, nel mese di giugno, un pacifico esercito di 260 bambini e ragazzi, accompagnato da circa 80 animatori cui si aggiungono quattro responsabili e una ventina di adulti, vive un’esperienza di grande avventura, in un clima di amicizia e immancabile vivacità. La vivacità dei colori delle maglie che indossano questi ragazzi è l’elemento caratterizzante le varie squadre, nelle quali la ricchezza dei tratti somatici e della gradazione del colore della pelle rivela la comune appartenenza alla famiglia umana.
La scommessa è quella di scoprire il valore di ogni scelta quotidiana, fatta con piena consapevolezza e con il desiderio di realizzare il bene personale e della comunità. «Fare il primo passo, coinvolgersi, prendere tempo per sé, chiedere aiuto, essere autentici e costanti. Sono questi alcuni degli slogan che accompagnano lo svolgimento di ogni giornata, dalla preghiera del mattino, gestita da me, da don Andrea e don Arturo, alla scenetta realizzata dagli animatori e alle varie attività»: così Simone Sordo, seminarista in servizio presso la nostra parrocchia, sintetizza la proposta formativa del Grest 2024.
A partire da questi slogan, infatti, vengono strutturate le varie giornate del centro estivo, che riunisce i ragazzi del quartiere dal primo mattino, fino a pomeriggio inoltrato, per cinque giorni settimanali. L’ambientazione nella giungla indonesiana offre quello sfondo esotico e un po’ fantastico ad un’avventura che aiuta tutti gli iscritti a crescere, a diventare responsabili, a rendersi protagonisti nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno.
«Svolgere il ruolo di animatore al Grest mi ha offerto opportunità nuove per fare cose mai fatte, per assumermi responsabilità, per stare insieme agli amici che sono animatori come me»: con queste parole Giacomo, un animatore, riassume l’esperienza che sta vivendo.
Alle sue affermazioni fa eco Mia, un’altra adolescente: «Mi piace molto tutta l’organizzazione generale. È bello vivere la preghiera iniziale e finale. Al Grest ho imparato ad apprezzare tutti i bambini nelle loro diversità».
Gioele, un bambino, commenta: «Mi piace giocare, stare con i miei amici e con altri nuovi conosciuti qui, chiacchierare insieme». E Simone aggiunge: «A me piacciono molto le uscite settimanali». Infatti ogni settimana si conclude con una gita, che dura una intera giornata. A riguardo dell’ultima uscita, al parco delle cascate di Molina, Diego aggiunge: «C’ero stato con la scuola e non avevo molta voglia di tornarci, ma poi mi sono dovuto ricredere: ho visto molte cose nuove, oltre alle cascate, in particolare i mulini e i caseifici».
Massimo apprezza del Grest la collocazione, nel parco della parrocchia, dove ci sono spazi adeguati e molte piante, che offrono gradita frescura
Arianna è entusiasta dei giochi, sempre organizzati con cura dagli animatori.
L’animatore Lorenzo e Matteo, aiuto animatore, sottolineano in particolare la bellezza di avere un costante rapporto con i bambini, di organizzare i giochi, di condividere tutto con loro e di essere per i più piccoli un punto di riferimento.
Sorride Monica, una mamma, che offre aiuto per il momento pomeridiano delle attività: «Io collaboro con la cucina. Siamo in varie mamme. È un’impresa tenere insieme tanti ragazzi, perciò si fa quello che si può. È bello vedere la gioia che ciascuno di loro manifesta quando riesce a cucinare qualcosa o anche solo a preparare una merenda».
Michele, Francesco e Pietro, che con Simone condividono la responsabilità dell’organizzazione, sottolineano la soddisfazione nel vedere tanti volti sorridenti e nell’avere la possibilità di crescere come persone.