Claudio Gugerotti, 67 anni, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, è stato creato cardinale stamani da papa Francesco nel corso del Concistoro ordinario pubblico celebrato sul sagrato della Basilica di San Pietro.
Oltre a lui ad altri 19 presuli (tra i quali il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, dell’Ordine dei frati minori e, tra i non elettori, il vicentino Agostino Marchetto) il Santo Padre ha imposto la berretta color porpora, consegnato l’anello e assegnato un titolo o una diaconia. Nello specifico a Gugerotti la diaconia di nuova istituzione di Sant’Ambrogio della Massima, una chiesa situata nel rione romano di Sant’Angelo, presso il Portico d’Ottavia, e che – secondo la tradizione – sarebbe stata eretta sul luogo della casa paterna di sant’Ambrogio che vi avrebbe dimorato prima del suo trasferimento a Milano. Era assente tra i 21 porporati eletti il 96enne frate cappuccino argentino Luis Pasqual Dri, al quale berretta, anello e bolla di creazione cardinalizia verranno consegnati dal Nunzio apostolico a nome del Santo Padre.
Nella sua omelia papa Francesco, commentando il racconto biblico della Pentecoste (At 2,1-11) che segna «il battesimo della Chiesa», ha evidenziato la necessità di «ripensare con gratitudine al dono di essere stati evangelizzati e di essere stati tratti da popoli che, ciascuno a suo tempo, hanno ricevuto il Kerygma, l’annuncio del mistero di salvezza, e accogliendolo sono stati battezzati nello Spirito Santo e sono entrati a far parte della Chiesa. La Chiesa Madre, che parla in tutte le lingue, che è una ed è cattolica». Quindi «siamo evangelizzatori nella misura in cui conserviamo nel cuore lo stupore e la gratitudine di essere stati evangelizzati. Anzi, di essere evangelizzati, perché in realtà si tratta di un dono sempre attuale, che chiede di essere continuamente rinnovato nella memoria e nella fede. Evangelizzatori evangelizzati, e non funzionari». La Chiesa «non vive di rendita» ma vive del mistero sempre attuale della Pentecoste, «un atto creativo che Dio rinnova continuamente». «Voi neo-cardinali siete venuti da diverse parti del mondo – ha affermato papa Francesco – e lo stesso Spirito che fecondò l’evangelizzazione dei vostri popoli, ora rinnova in voi la vostra vocazione e missione nella Chiesa e per la Chiesa». Quindi il Santo Padre ha utilizzato l’immagine dell’orchestra: «Il Collegio cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa». Una sinfonia vive della sapiente composizione dei timbri dei diversi strumenti: ognuno dà il suo apporto, a volte da solo, a volte unito a qualcun altro, a volte con tutto l’insieme. La diversità è necessaria, è indispensabile. Ma ogni suono deve concorrere al disegno comune. E per questo è fondamentale l’ascolto reciproco: ogni musicista deve ascoltare gli altri». Da qui l’esigenza di «imparare sempre meglio ad essere Chiesa sinfonica e sinodale. La propongo in particolare a voi, membri del Collegio Cardinalizio, nella consolante fiducia che abbiamo come maestro lo Spirito Santo – Lui è il protagonista –: maestro interiore di ognuno e maestro del camminare insieme. Lui crea la varietà e l’unità, Lui è la stessa armonia».
Al termine del Concistoro, come vuole la consuetudine, nell’Aula della benedizione e nella Galleria lapidaria del Palazzo apostolico si sono svolte le visite di cortesia (dette un tempo “visite di calore”) ai neo-cardinali. E Gugerotti è stato tra coloro che hanno registrato il maggiore afflusso di persone giunte a salutarlo, provenienti non solo da Verona, ma da ogni parte del mondo. E lui, con il sorriso sulle labbra, ha dispensato strette di mano e calorosi abbracci a tutti. Tra i primi a rendergli omaggio il cardinale veronese Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria; il vescovo Domenico Pompili; mons. Roberto Campostrini, vicario generale della Diocesi; don Sandro Corazza, superiore generale della Pia Società "Don Nicola Mazza" della quale il neoporporato faceva parte, e molti altri.
Così sono ora tre i cardinali veronesi, un record storico. Infatti oltre a Gugerotti fanno parte del Collegio cardinalizio anche Zenari, 77 anni, Nunzio apostolico in Siria, e – tra i non elettori in un eventuale conclave – Eugenio Dal Corso, 84 anni, dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (Don Calabria).
Il neoporporato verrà festeggiato a Verona durante la Messa solenne che sarà da lui presieduta domenica 15 ottobre alle 18.30 in Cattedrale.