Ecco il momento propizio in cui lo spiritual trainer può vivere per se stesso e per il prossimo un tempo di tranquillità: la Quaresima. Che cosa, ma soprattutto chi, cercare nella Quaresima? Uno solo è lo scopo di questo tempo di grazia: unire Dio a se stessi, in modo da trascorrere la quotidianità cercando di compiere la sua volontà e non la propria.
I suggerimenti di buon spiritual trainer a questo proposito:
1. Vivere una soddisfacente dimensione di “solitudine”. Non serve recarsi in un eremo perso fra i monti per tanti mesi. Occorre quotidianamente isolarsi per dare del tempo all’ascolto della Parola di Dio. Abbiamo tutti un po’ paura della solitudine. Ci piace sentirci “connessi” col mondo, perché possiamo distrarci. Eppure, Dio si fa sentire proprio in questo stato di solitudine: costruisce una forte relazione interpersonale con ciascuno di noi se gli apriamo la porta del nostro cuore.
2. Vivere una gradevole situazione di “silenzio”. Ovviamente, il silenzio può occupare un tempo, più o meno prolungato, a seconda delle possibilità di ciascuno. Si lascia da parte il cellulare, non si rimane connessi al web, non si ascolta la radio, non si guarda la televisione. Solo Dio parla. Riprendiamo in mano il Vangelo: andiamo a riscoprire quei versetti che si sono offuscati nella nostra memoria.
3. Vivere un piacevole stato di “serenità”. Chissà quanto ci fa bene sentirci dire da Dio quelle parole che i nostri genitori ci esprimevano quando eravamo bambini: “stai tranquillo, va tutto bene, ci sono qui con te mamma e papà. Di che cosa devi avere paura?”. Siamo abituati a preoccuparci per ogni cosa. È positivo organizzarsi, ma non lo è più quando l’attività diventa frenesia: il correre da tutte le parti perché c’è da soddisfare una tentazione demoniaca dello “strafare”.
Ecco la dimensione della Quaresima dello spiritual trainer: incontrare e fare incontrare Dio nella dimensione quotidiana.
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