Gli organizzatori di Poeti sociali comunicano che Cecilia Sala non potrà essere a Verona mercoledì 1° ottobre, come era previsto, perché un impegno inderogabile le impedisce di allontanarsi da Roma.
L’incontro “Donne e uomini che hanno aperto brecce di umanità” in cui presenterà persone che dentro la cattività della storia tentano tenacemente di aprire varchi di speranza, è spostato a sabato 4 alle 11.30, sempre nell’Auditorium della Gran Guardia.
Le
iscrizioni precedentemente raccolte sul sito – esaurite da settimane – sono da considerarsi nulle; tutti coloro che le avevano fatte sono stati raggiunti in queste ore via mail, garantendo loro una giornata di prelazione. Da
domenica 28 alle 12 i posti rimanenti saranno messi liberamente a disposizione di tutti sul sito
www.poetisociali.it.
Rimane confermato l’altro appuntamento previsto per la giornata inaugurale (mercoledì 1° ottobre) della rassegna che quest’anno ha come tema “Fraternità è il nome della pace”: alle 18.30 nella Sala Convegni della Gran Guardia si terrà “Credere nella fraternità è da folli?” che vedrà lo scrittore spagnolo Javier Cercas dialogare con il vescovo di Verona Domenico Pompili e farsi intervistare da Daniele Rocchetti, direttore artistico di Poeti sociali; a introdurre la serata sarà Giovanni Mantovani, presidente Fondazione Comunità Veronese, tra i promotori e sostenitori di questi giorni.Con lo spostamento dell’intervento di Cecilia Sala, la giornata di sabato acquista ancora più spessore.
Tanti e qualificati i momenti, con una sottolineatura speciale legata alle tante persone che testimoniano la fraternità nel quotidiano. In questa direzione si inseriscono, per esempio, il confronto su “Volontariato e comunità” (alle 9 in Sala Convegni della Gran Guardia) tra Terzo Settore, ricercatori, istituzioni e l’HUB Terzo Settore Verona a partire dai dati che parlano di un mutato modo di partecipazione e il 15° Coordinamento dei Centri di ascolto Caritas veronese, occasione di confronto e formazione per la rete territoriale che conta 52 centri di ascolto Caritas, 25 officine culturali, 16 empori della solidarietà, 1867 volontari Caritas operativi nelle varie parrocchie, oltre 11.300 persone aiutate.
Con inizio alle 8.30, i 200 delegati si confronteranno su “Ascoltare, Partecipare, Esserci: La rete Caritas – impegnati a costruire ponti”. In un periodo storico dove i governi mondiali e la società civile è sempre più isolata e impegnata a issare muri e a isolarsi, Caritas desidera costruire ponti: ponti di integrazione per le persone accolte dai propri servizi, ponti di pace, ponti tra operatori volontari, donatori e persone accompagnate per cercare il vero bene di tutti.
Spiega Barbara Simoncelli, referente Area progetti e coordinamenti Caritas diocesana veronese: «I dati emersi nel Rapporto povertà 2025, ci porteranno a riflettere su come stare nel contesto attuale rendendo utile ed efficace il nostro intervento, su come possiamo contribuire a realizzare il cambiamento sociale attraverso fraternità, giustizia e tutela dei diritti. E ci chiederemo con chi siamo ponte ovvero con quali alleanze stiamo lavorando; tra chi facciamo ponte ossia quali soggetti e situazioni stiamo connettendo; come siamo ponti, cioè quali pratiche ci aiutano a connettere».
Interverranno: mons. Domenico Pompili, don Matteo Malosto (direttore Caritas diocesana), Nunzia De Capite (sociologa e responsabile del servizio advocacy di Caritas italiana), Lucia Vantini (delegata episcopale per l’ambito della prossimità), Davide Boniforti, psicologo e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per informazioni, contattare la Segreteria organizzativa dell’evento: tel. 045 2379300.
Poeti sociali è una rassegna voluta dalla Chiesa di Verona, proposta della Fondazione Toniolo, che si avvale del patrocinio del Comune di Verona, del sostegno della Fondazione Cattolica e Generali Italia, del contributo di altre associazioni e sostenitori.