Alexandrina Mihai oro nei 10.000 metri marcia agli Europei Under 23

Dopo una stagione tribolata, grande soddisfazione per la giovane atleta soavese

July 24, 2025

| DI Marco Bolla

Alexandrina Mihai oro nei 10.000 metri marcia agli Europei Under 23

Alexandrina Mihai

Si sta confermando sempre più come una delle giovani marciatrici più promettenti del panorama italiano. La veronese Alexandrina Mihai, oltre ad aver “conquistato” la cittadinanza italiana, sta conquistando anche il cuore degli appassionati di atletica leggera.
Nata nel 2003 in Moldavia, è arrivata in Italia all’età di cinque anni per ricongiungersi con la sua famiglia a Soave. Dopo aver praticato nuoto per sei anni, nel 2015 Mihai si è avvicinata all’atletica leggera, specializzandosi nella marcia sotto la guida dell’allenatore Pierluigi Padoan. Nel 2019 ha vinto il suo primo titolo italiano da allieva nei 5.000 metri di marcia su pista; due anni dopo si è tesserata con la società “Atletica Brescia 1950”.
Nel 2022 a Montreuil, in Francia, ha ottenuto il suo primato personale nei 20 km di marcia con un tempo di 1h35’59”, inferiore alla migliore prestazione nazionale Under 20 di Antonella Palmisano.
Nel 2023 Mihai ha rappresentato l’Italia agli Europei Under 23, conquistando la medaglia d’argento nella 20 km; e alla Coppa Europa di marcia a squadre, contribuendo al successo della squadra azzurra. Nell’ottobre dello stesso anno è entrata a far parte del “Gruppo Sportivo Fiamme Oro” della Polizia di Stato e nel 2024 ha stabilito un altro primato personale nei 20 km con un tempo di 1h30’50” a La Coruña, in Spagna.
Fino ad arrivare alla recente vittoria dei campionati italiani Under 23 di Grosseto: nei 10.000 metri la marciatrice soavese ha registrato il suo record personale di 44’49”54.
– Com’è nata la sua passione per la marcia?
«Fino a 12 anni ho fatto corsi di nuoto, poi mi sono stufata; volevo cambiare perché avevo bisogno di più agonismo. Quindi ho provato a frequentare la società di atletica leggera che era appena nata a San Bonifacio. Mi sono avvicinata all’atletica anche perché a scuola ero una secchiona e non ero per niente brava in educazione fisica: si praticavano spesso sport di squadra e io sono sempre stata negata per questi. In seconda media, cioè nel settembre del 2015, ho iniziato a fare la corsa campestre; nel febbraio dell’anno successivo il mio vecchio allenatore Pierluigi Padoan mi disse che, secondo lui, ero portata per la marcia, così ho provato e ho visto che ero brava. Infatti, ho vinto subito il mio primo campionato regionale. Prima di arrivare alla marcia, però, avevo sperimentato un po’ di tutto: getto del peso, salto in lungo, salto in alto».
– Ha ottenuto la cittadinanza italiana nel settembre del 2022. A livello sportivo è stato importante?
«In Italia potevo concorrere per i titoli italiani anche se non avevo la cittadinanza perché potevo gareggiare come atleta equiparato. Uno straniero iscritto ad una società italiana può fare tutte le gare, anche i campionati italiani; può vincere la maglia di campione italiano ma non può rappresentare l’Italia alle manifestazioni internazionali e non può fare i record italiani. Quindi fino al settembre del 2022 non potevo far parte della nazionale».
– Il 2023 è stato un anno importante. È stata arruolata nelle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, e ha debuttato in maglia azzurra...
«Sì, avendo preso la cittadinanza italiana, finalmente potevo gareggiare con la maglia azzurra. Nel 2023 ho fatto la mia prima esperienza in nazionale a Podebrady, in Repubblica Ceca, conquistando l’oro europeo a squadre; un paio di mesi dopo ho vinto la medaglia d’argento agli Europei Under 23 di Espoo, in Finlandia».
– Il 2024, invece, è stato un anno difficile. Un problema di salute le ha impedito di partecipare agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi...
«Nel novembre del 2023 mi sono trasferita a Bergamo perché ho cambiato allenatore. Durante la prima parte della stagione ho impiegato tempo per sbloccarmi, poi le cose sono cominciate ad andare molto bene: nel maggio del 2024, infatti, nella marcia di 20 km di La Coruña in Spagna ho ottenuto un ottimo tempo, ma è stata l’ultima gara. A seguito di un problema fisico ho dovuto mettere la salute al primo posto, quindi mi sono fermata per alcuni mesi. Durante l’estate mi sono dedicata a tante altre attività per riprendermi: fisioterapia, nuoto, palestra e a settembre ho ricominciato con molta calma a marciare».
– Il 2025 è partito bene. Lo scorso 26 gennaio ad Acquaviva delle Fonti, in Puglia, è diventata campionessa italiana Under 23 nella 35 km, realizzando la miglior prestazione italiana della categoria. Com’è stato ritornare in pista dopo tanti mesi di stop?
«Per certi aspetti è stato quasi come gareggiare per la prima volta, sia perché quella di 35 km è una distanza che non avevo mai fatto, sia perché era da tanto che non partecipavo a gare. Ero arrivata a quell’appuntamento consapevole del lavoro svolto durante l’inverno: avevo fatto tutto ciò che potevo per arrivare pronta, mi ero allenata con grande serenità. È stato bello riprendere con naturalezza e senza problemi».
– Il 30 marzo scorso ha vinto i campionati italiani assoluti di marcia nei 20 km a Sant’Alessio Siculo, ottenendo la miglior prestazione italiana Under 23. È stata soddisfatta di quella gara?
«Sì, è stata importante, considerando che i 20 km sono la mia distanza preferita. Sono contenta perché il tempo che ho realizzato comincia ad essere interessante».
 Lo scorso 18 maggio, invece, ai campionati europei in Repubblica Ceca si è classificata ottava nei 20 km, a causa di una penalità di due di una penalità di due minuti a pochi metri dalla fine...
«Sì, a 100 metri dalla fine. Nella marcia ci sono delle regole da rispettare e durante la gara ci sono dei giudici che controllano: quando arrivano tre penalità l’atleta viene fermato per due minuti nella 20 km; se arriva la quarta penalità allora viene squalificato. Se non avessi ricevuto la terza penalità sarei arrivata quarta».
 Quali sono i suoi prossimi obiettivi sportivi?
«Dal 17 al 20 luglio parteciperò ai campionati europei Under 23 in Norvegia, poi ci sono i mondiali a settembre che si svolgeranno a Tokyo, in Giappone».
 Quanto tempo dedica agli allenamenti duante la settimana?
«Allenarmi è il mio lavoro, per cui mi alleno tutti i giorni della settimana tranne uno in cui riposo. Faccio due allenamenti al giorno: non solo marcia, ma anche palestra perché serve a costruire il fisico. Mi alleno circa un’ora e mezza alla mattina e altrettanto al pomeriggio».
– Un paio d’anni fa si è trasferita a Bergamo. È ancora legata a Soave?
«Mi sono trasferita a Bergamo perché il mio nuovo allenatore, Massimiliano Cortinovis, abita in questa città. Comunque ritorno spesso a Soave perché ci abitano i miei genitori; nel Veronese ho il mio fidanzato e parecchi amici».
– Oltre a fare sport, sta studiando?
«Sì, psicologia all’Università di Padova, sono all’ultimo anno della triennale, anche se sono un po’ indietro».
– Riesce a conciliare lo studio con lo sport?
«La marcia mi ha insegnato, anzi “obbligato” ad organizzarmi. Durante le superiori alla mattina ero impegnata a scuola e nel pomeriggio dovevo gestire bene i tempi per riuscire a studiare e ad allenarmi. Bisogna allenarsi ma anche studiare perché ritengo che avere un diploma o una laurea sia importante».
– Quando concluderà la carriera sportiva, intraprenderà la professione di psicologa?
«Ora sono un agente di polizia e faccio l’atleta, vedremo cosa mi riserverà il futuro. Per ora penso a fare sport e a proseguire con gli studi».

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